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Ss77 senza linea telefonica da Foligno a Muccia, gli industriali: “Anas faccia qualcosa”

Pubblicato il 21 Settembre 2017 10:05 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:44

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Si fa sempre più stretto il dialogo tra gli imprenditori della Sezione territoriale di Foligno di Confindustria Umbria e quelli di Confindustria Macerata favorito notevolmente dall’apertura della SS77 Val di Chienti, il lato della Quadrilatero che collega Foligno a Civitanova Marche. Nei giorni scorsi una delegazione di imprenditori di Confindustria Macerata, guidata dal presidente Gianluca Pesarini, ha incontrato il consiglio direttivo della sezione folignate per affrontare temi comuni legati allo sviluppo economico dei due territori e soprattutto alle questioni infrastrutturali. In particolare, il confronto ha riguardato la mancanza totale di copertura della rete mobile, di cui gli utenti lamentano, nel tratto Foligno-Muccia della Ss77. In una lettera congiunta il presidente di Macerata Gianluca Pesarini e il presidente della Sezione di Foligno Paolo Bazzica hanno segnalato all’Anas, in quanto ente proprietario dell’infrastruttura, il disservizio, sottolineando che, oltre a penalizzare chi percorre quotidianamente quel tratto piuttosto lungo, rappresenta una criticità anche dal punto di vista della sicurezza. Nella sua risposta l’Anas ha rilevato di non essere tenuta a “fornire direttamente il servizio di copertura per la telefonia mobile che deve invece essere messo a disposizione dagli operatori licenziatari per la fornitura di servizi di telecomunicazione”. “Riteniamo – hanno sostenuto Pesarini e Bazzica – che la questione vada approfondita, stiamo parlando infatti di una zona di montagna a rischio di isolamento nei mesi invernali e di un territorio già ampiamente provato da fenomeni sismici. La morfologia del territorio, ha contrassegnato le scelte progettuali che prevedono la quasi totalità del tracciato in galleria, ed una rete WiFi può abilitare servizi dedicati alla sicurezza, all’esercizio, al videocontrollo e alle manutenzioni”. Per Confindustria quindi, questo tipo di priorità tecnologiche collettive, non possono essere delegate ai singoli operatori commerciali di telefonia, ma devono essere presi in carico da un sistema di servizio pubblico. 

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