Dopo aver trionfato al cospetto del Dio Marte alzando al cielo il Palio di Giostra lo scorso mese di settembre, ora, il “Pertinace” Luca Innocenzi è chiamato a dare inizio alla Sfida che si terrà nella serata di sabato 7 agosto al Campo de li Giochi di via Nazario Sauro. È del portacolori del Rione Cassero, infatti, il primo nome estratto in vista della singolar tenzone in occasione della quale i dieci binomi si contenderanno il drappo realizzato dall’artista Maddalena Tesser. A seguire sarà la volta di Tommaso Finestra per l’Ammanniti e di Lorenzo Paci per il Croce Bianca. Quarto Rione a sfidare il Dio Marte sarà il Giotti con l’“Animoso” Daniele Scarponi, poi lo Spada con Massimo Gubbini, il Morlupo con Alessandro Candelori e La Mora con Mattia Zannori. A chiudere il Pugilli con Michelangelo Fondi, il Badia con Lorenzo Melosso e il Contrastanga con Pierluigi Chicchini.
Ad ospitare il cerimoniale che, per il secondo anno consecutivo si è tenuto in forma ristretta a causa del Covid, è stata un’insolita location, la corte esterna di palazzo Trinci e niente corteo storico ad anticiparla per le vie e le piazze della città. L’attuale emergenza sanitaria ha, infatti, costretto il comitato centrale a ripensare la vigilia della Giostra della Quintana, non più in mezzo al popolo quintanaro, sotto gli occhi curiosi di cittadini e turisti, ma con una cerimonia a porte chiuse, alla presenza delle istituzioni e di una delegazione ristretta delle dieci rappresentanze rionali. Una cerimonia a cui, come detto, ha fatto da sfondo la corte esterna di palazzo Trinci.
A fare gli onori di casa, come sempre, il presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli. “Ci accingiamo a vivere un evento molto particolare, sofferto ma tenacemente voluto dal comitato centrale” ha commentato il numero uno di palazzo Candiotti, che nel suo intervento ha voluto rendere omaggio ai quintanari venuti a mancare nell’ultimo anno anche a causa del Covid, come l’ex priore Maurizio Metelli. Dal presidente dell’Ente Giostra, poi, un grazie ai priori per il lavoro svolto e a tutto il popolo della Quintana. “Siamo riusciti a riproporre la Giostra anche quest’anno – ha aggiunto -, non volevamo lasciare la città di Foligno orfana della Quintana. Quello che stiamo facendo questa sera sarà storia – ha quindi proseguito – e segnerà la strada per il prossimo futuro. Sarà una Quintana importante, una Quintana della rinascita così come il comitato centrale l’ha voluta rinominare”.
A fargli eco le parole del vicesindaco Riccardo Meloni. “È uno spettacolo essere qui questa sera – ha commentato -. Abbiamo bisogno dello spirito quintanaro per accendere i motori della città, per questo – ha aggiunto – non ci siamo voluti fermare ma puntare al futuro con speranza e fiducia. Come i cavalieri sfidano il Dio Marte – ha sottolineato il vicesindaco folignate – così noi stiamo affrontando una strada piena di insidie”. Da Riccardo Meloni, poi, un appello all’unità, “a stringerci – ha dichiarato – verso la rinascita”. “La Quintana – ha detto – ha dato a questa città la linfa per non spegnersi e il modo in cui i quintanari riescono a risolvere i problemi deve essere un esempio per tutti. Nonostante le avversità, hanno ripreso le attività in taverna, nelle loro sedi e nelle sartorie con un lavoro incessante portato avanti da volontari. Tutto questo – ha concluso – merita un doppio applauso e ringraziamento a nome dell’amministrazione e dell’intera città”.
Prima di entrare nel vivo del cerimoniale, a prendere la parola è stato quindi don Gianni Nizzi, che ha portato i saluti dell’amministratore apostolico, monsignor Gualtiero Sigismondi, e del nuovo vescovo di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, che farà il suo ingresso ufficiale in Diocesi il 28 agosto prossimo e “che – ha dichiarato il vicario generale – non farà mancare la sua presenza in occasione della Giostra di settembre”. Poi, entrando nel merito della benedizione dei dieci binomi, don Gianni Nizzi ha ricordato come sia “un segno di vicinanza della comunità cristiana alla Quintana. Perché – ha concluso – per i credenti, la benedizione è segno dell’aiuto di Dio”.
Dopo i saluti istituzionali, la cerimonia è quindi entrata nel vivo con l’ingresso dei dieci binomi, l’arruolamento, la benedizione ed il sorteggio per l’ingresso in campo. Poi, in chiusura – come di consueto -, uno dei momenti più toccanti della vigilia, la lettura del bando di Giostra da parte di Claudio Pesaresi. Momento che però, anche questa volta, non ha potuto godere dell’accorata partecipazione del popolo quintanaro che, come da tradizione, ha sempre accompagnato con un coro unanime le parole dell’avvocato Mancini, indimenticato autore dello splendido bando.