Boom di contagi in Umbria. Nell’ultima giornata – quella tra mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre – il Cuore verde d’Italia ha fatto registrare ben 263 persone positive al Coronavirus. E’ il dato più alto dall’inizio della pandemia, a fronte di 3.690 tamponi esaminati (243.404 da inizio emergenza). Schizzano i nuovi positivi a Perugia, che in un solo giorno ne ha registrati ben 87 in più, a fronte di 23 guariti. Poi vengono Bastia (+27) e Assisi (+18). Nelle ultime ventiquattro ore a Foligno si sono invece registrati 4 casi in più, 3 a Montefalco. Ci sono anche due città che dall’inizio della pandemia hanno fatto registrare per la prima volta dei casi. Si tratta di Montone con due positivi e Paciano con uno. In totale gli attualmente positivi sono 1.822, con i guariti che nell’ultima giornata hanno toccato quota 69 (per un totale di 2.099). Stabile fortunatamente il numero dei deceduti, sempre 91. Nell’ultima giornata sono finite 181 persone in più in isolamento, per un totale di 4.072 soggetti attualmente in quarantena. Aumenta lievemente il numero dei ricoveri: più tre in un giorno, con i pazienti in ospedale passati da 83 a 86. Non c’è nessun paziente in più in rianimazione che si aggiunge ai 12 attualmente ospitati in questi reparti.
LA SITUAZIONE – Nel frattempo giovedì mattina la Regione Umbria ha indetto una conferenza stampa per fare il punto della situazione. Ad intervenire l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto e il direttore Claudio Dario. Per i vertici regionali, ad incidere fortemente sull’aumento dei nuovi contagi è stata la riapertura delle scuole, che va anche di pari passo con un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici. “Stiamo riadattando le terapie intensive – ha commentato Coletto a riguardo – e da venerdì si entra nel livello 4 di allerta per gli ospedali umbri”. E proprio sulle scuole si è soffermato Antonio Onnis, commissario all’emergenza. Dopo una prima fase con casi sporadici, la ripresa delle lezioni ha portato successivamente alle 113 classi in quarantena alla giornata di mercoledì 14 ottobre, con 59 scuole coinvolte e circa 2.800 isolati. Le preoccupazioni ora riguardano il sistema ospedaliero, con l’aumento dei ricoveri che significherebbe stressare ancora di più le varie strutture regionali. E’ per questo che la Regione sta pensando di trasformare almeno due nosocomi in “Covid hospital”. Nella lista dei “papabili” ci sono gli ospedali Dea di primo livello: Città di Castello, Branca, Foligno, Spoleto e Orvieto.