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Test sierologici nelle farmacie umbre, Federfarma Perugia: “Noi ci siamo”

Pubblicato il 12 Ottobre 2020 16:35 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:15

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La capillarità e l’accessibilità delle farmacie umbre da parte dei cittadini, può senza dubbio contribuire a migliorare ulteriormente i risultati degli aspetti connessi alla gestione della pandemia. Anche per questo, afferma la presidente di Federfarma Perugia Silvia Pagliacci, “le farmacie si rendono disponibili, all’interno di precisi percorsi e protocolli, a divenire punti di accesso informativi e/o di prenotazione dei test sierologici ed orofaringei e, laddove vi siano le condizioni di spazio esterno e di concerto con gli altri operatori sanitari, anche all’organizzazione di spazi in modalità ‘pit-stop’ dove consentire l’agevole e sicura esecuzione dei tamponi”. Sull’esempio di quanto accaduto in Emilia Romagna, dove è stato firmato un accordo tra rappresentanze sindacali e Regione che consentirà ai cittadini di poter eseguire nelle farmacie test sierologici rapidi (esito in 15 minuti) per la ricerca degli anticorpi anti Sars-Cov-2, lo stesso potrebbe avvenire in Umbria. Una regione in cui nella prima ondata emergenziale, come del resto in tutta Italia, il ruolo svolto dalla farmacia, nel periodo del lockdown unico presidio sanitario territoriale aperto, è stato fondamentale. Con i farmacisti che hanno garantito, oltre alla necessaria dispensazione dei medicinali, anche un supporto psicologico rilevante nei confronti degli utenti. Nelle scorse settimane, dopo alcuni incontri svoltisi a livello nazionale tra rappresentanti del Ministero della Salute e dei farmacisti (Fofi, Federfarma, Assofarm), si era convenuto proprio sull’utilità di rendere disponibili in farmacia i test sierologici validati dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Comitato Tecnico-Scientifico. Ed anche le istituzioni regionali umbre, sono state messe al corrente di questa disponibilità da parte delle farmacie regionali. “Auspichiamo – conclude Pagliacci -, che questo nostro possibile coinvolgimento venga accolto anche per rafforzare la strategia regionale che mira ad una maggiore efficacia della rete sanitaria territoriale nei confronti del Covid-19”.

L’ACCORDO – Nel frattempo, Confcommercio Umbria e Federfarma Umbria uniscono le loro forze per supportare le farmacie. Negli scorsi giorni è stato firmato un accordo di collaborazione per garantire una serie di rilevanti servizi ai presìdi con la croce verde. L’obiettivo è infatti quello di supportare le farmacie dell’Umbria in una grande varietà di servizi, dall’accesso e gestione dei bandi pubblici per investimenti e formazione all’implementazione di innovazione tecnologica e digitale. Dall’accesso al credito all’utilizzo di convenzioni commerciali fino ad arrivare alla messa a disposizione di una piattaforma di formazione a distanza. Questi sono solo alcuni dei punti dell’importante accordo di collaborazione siglato da Confcommercio Umbria e Federfarma Umbria e firmato dai due presidenti, rispettivamente Giorgio Mencaroni ed Augusto Luciani. Un accordo teso ad avviare un percorso comune per realizzare percorsi strategici grazie ad una fattiva collaborazione. Da una parte l’anima di Confcommercio Umbria, la maggiore associazione di categoria del terziario di mercato e dall’altra quella di Federfarma Umbria, sindacato unitario dei titolari di farmacia della regione che anche attraverso la sua società di servizi Farma Service Centro Italia garantisce supporto continuo ai presidi sanitari territoriali con la croce verde, con particolare riferimento alla tariffazione ricette, contabilità, sicurezza, comunicazione, analisi finanziaria, privacy, igiene e formazione. Una linea d’azione comune che in una fase ancora molto delicata dell’emergenza causata dalla diffusione del virus Covid-19, potrà supportare le farmacie, presìdi territoriali fondamentali e capillari della rete sanitaria, con ulteriore efficienza e professionalità. “Siamo oltremodo soddisfatti di questo importante accordo – commentano Luciani e Mencaroni – che valorizza l’operatività delle farmacie ed il loro ruolo anche nel tessuto economico e sanitario dell’Umbria”.

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