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Afam smentisce la denuncia dei sindacati: “Accuse gravi e non veritiere”

Pubblicato il 8 Febbraio 2023 12:59 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:14

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Afam non ci sta. Dopo che nei giorni scorsi i sindacati avevano evidenziato presunte criticità all’interno delle farmacie comunali di Foligno, la società che le gestisce rimanda al mittente tutte le accuse. “Accuse gravi – dichiara in una nota il Cda di Afam – mosse da esponenti e rappresentati delle sigle Filcams Cgil Perugia e Fisascat Cisl Umbra”, che, con alcune loro dichiarazioni, spiegano dall’azienda, “hanno fatto riferimento a presunte violazioni del Ccnl, ‘vessazioni’ in danno dei dipendenti e condotte antisindacali poste in essere dall’amministrazione”. Al netto di ciò, il Consiglio di amministrazione di Afam intende precisare alcuni punti. Partendo, intanto, dal sottolineare come sia in atto “una incomprensibile campagna denigratoria in danno dell’azienda, accusata di condotte inesistenti”. Divulgazioni non veritiere, ribadiscono ancora da Afam, “i cui responsabili saranno chiamati ad assumersi tutte le loro responsabilità, sotto ogni profilo di diritto”. Nel prendere posizione, l’azienda entra poi nel dettaglio delle accuse ricevute. “Contrariamente a quanto affermato – si legge nella nota -, Afam mai ha omesso di retribuire ore impiegate per assemblee sindacali svolte durante l’orario lavorativo e mai ha negato alcun permesso sindacale ai propri dipendenti”. E su questo, l’azienda si dice “come sempre pienamente disponibile al confronto con rappresentati sindacali e Rsa, chiamati ad indicare – aggiunge Afam – quali permessi sindacali sarebbero stati negati e quali ore di assemblee sindacali in orario lavorativo (le uniche cui l’azienda è tenuta) non sarebbero state retribuite”. Poi la questione straordinari non pagati: “Contrariamente a quanto affermato – replica Afam -, la disciplina delle ore di straordinario, che vanno retribuite esclusivamente se richieste e autorizzate, non è stata ‘introdotta dal Cda nello scorso mese di settembre’, ma è dettata dalla L. 300/1970, confermata dal vigente Ccnl, ribadita dal 2015 con un ordine di servizio del precedente amministratore mai revocato e/o contestato e ‘ricordata’ dall’attuale CdA con ulteriore ordine di servizio, la cui violazione ha comportato anche richiami formali”. E ancora, il Consiglio di amministrazione smentisce “fermamente” il fatto che sia stato posto in essere un comportamento antisindacale in danno dei dipendenti iscritti, così come vessazioni o penalizzazione degli stessi con “orari massacranti”: “Essi – puntualizzano da Afam – sono predisposti dai direttori, nel rispetto (imposto anche dall’amministrazione) del monte ore previsto contrattualmente per ciascun dipendente”. Infine il sistema di timbratura delle presenze del personale con un’applicazione sostitutiva del badge di cui, tra le altre cose, avevano parlato i sindacati: “Pur valutato da Afam dopo il verificarsi di timbrature di personale assente per ferie, in aspettativa o in pensione – spiega il Cda -, non è mai stato adottato”. Per il Consiglio di amministrazione non esiste inoltre alcuna rivolta nelle farmacie comunali di Foligno: “I sindacati promotori rappresentano 14 degli attuali 28 dipendenti – ricorda Afam -, la correttezza e professionalità dei quali non è mai stata in discussione, anzi ampiamente riconosciuta e valorizzata dal datore, nell’ottica (perseguita e praticata con risultati tangibili) della crescita di tutte le componenti aziendali”.

Risultati che il Cda non manca infine di rimarcare. Nella nota si legge infatti di come “in soli due anni siano stati assunti ben otto dipendenti a tempo indeterminato, eliminando il ricorso al lavoro interinale, ottimizzando la gestione e i risultati e mai a discapito, seppure temporaneo, dei propri dipendenti”. Aggiungendoci pure l’annuncio di nuove assunzioni per diversi ruoli, “onde prevenire carenze organiche in vista di futuri pensionamenti”, Afam pone anche l’accento sulla “ferma prospettiva di una gestione oculata ed onesta del denaro pubblico, senza sprechi o concessioni, nella consapevolezza – conclude il Cda – che ciò possa risultare non gradito a chiunque non persegue i medesimi obiettivi”.

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