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Criticità in Afam, i sindacati chiedono l’intervento di Zuccarini

Pubblicato il 3 Febbraio 2023 15:06 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:14

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Mancato rispetto del contratto nazionale di lavoro, con ore di straordinario e di assemblea non pagate, assenza di una contrattazione di secondo livello e un atteggiamento avverso nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto di coloro che sono iscritti al sindacato. Sono i temi portati sul tavolo da Vasco Cajarelli della Filcams Cgil di Perugia e da Simona Gola della Fisascat Cisl dell’Umbria a proposito di Afam, l’azienda che gestisce le farmacie comunali di Foligno, denunciando “ostilità da parte della dirigenza e relazioni sindacali sostanzialmente inesistenti”.

“Dopo mesi di trattativa – spiega Simona Gola – ci ritroviamo ad un punto morto”. Rimaste inascoltate, così come dichiarato dall’esponente della Fisascat Cisl, le proposte avanzate per garantire un’organizzazione più flessibile del lavoro, al punto che i due sindacati hanno deciso di interessare della vicenda anche il Comune di Foligno, socio di maggioranza dell’azienda all’83,68%. “Abbiamo cercato di coinvolgere con varie richieste anche il sindaco per esporre le varie problematiche – ha proseguito Gola -, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. “Non vogliamo aprire una guerra – ha aggiunto Vasco Cajarelli -, ma se non arriveranno risposte adeguate andremo avanti con la mobilitazione. Il nostro obiettivo – ha quindi sottolineato Cajarelli – è migliorare l’organizzazione del lavoro e di pari passo migliorare anche il servizio all’utenza”. Insomma, difendere quella “funzione sociale” che per i due sindacalisti devono svolgere le farmacie pubbliche. Il personale impiegato in Afam, dichiarano, “opera secondo un principio sociale e con uno spirito di missione sociale. Elemento – hanno ribadito – che va valorizzato e non svilito”.

Le prime criticità all’interno dell’azienda, che oggi conta 28 dipendenti (di cui uno interinale), sarebbero scoppiate la scorsa estate. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso – hanno detto – è stata la richiesta di installazione ai dipendenti di un’App sui cellulari personali per, chiamiamola, la timbratura e la geolocalizzazione del personale. Appena i lavoratori lo hanno fatto presente al sindacato, però, l’uso di quell’App è stato abolito. Poi è subentrata la questione degli straordinari. Da metà settembre, infatti, l’azienda ha richiesto che tutte le ore di straordinario venissero autorizzate dal Cda, disponendo al contempo la non retribuzione, di fatto, di quelle già lavorate ma non autorizzate nel corso del 2022”.

“Chiediamo al Comune di farsi carico del problema – hanno quindi concluso Gola e Cajarelli – e speriamo nel buon senso del sindaco perché quello delle farmacie comunali è un servizio che riguarda tutti i cittadini”.

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