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A Trevi taglio del nastro per il Polo culturale di San Francesco

Pubblicato il 3 Gennaio 2023 15:00 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:20

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Tutto pronto a Trevi per l’inaugurazione del Polo culturale di San Francesco. Il taglio del nastro è fissato per giovedì 5 gennaio, alle 17, nella monumentale chiesa di San Francesco alla presenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi, nella veste di sottosegretario alla Cultura, ma anche del prefetto di Perugia, Armando Gradone, e della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. 

La nuova strutturazione del polo dà conto alle tre anime del museo – e cioè alla biblioteca, all’archivio e alle raccolte archeologiche, artistiche ed antropologiche – e ai diversi fondi ed acquisizioni. Una veste nuova, insomma, che si può riassumere in tre parole chiave: studiare, con riferimento alla biblioteca, ricercare, in relazione all’archivio, e vedere, relativamente al museo. Sono tanti, infatti, i luoghi del sapere del rinnovato polo, gli stessi che verranno presentati nei giorni successivi all’inaugurazione. Si parla, nel dettaglio, della biblioteca intitolata a Carlo Zenobi, della Biblioteca ragazzi che porta invece il nome di Lucia Genga, di quella Alberto Donati e di quella Arusia. E poi ancora, l’archivio storico comunale, l’archivio Augusto Bartolini, le sedi delle associazioni culturali, il digipass, la sala conferenze, il Museo della Civiltà dell’Ulivo e la Raccolta museale di San Francesco, con nuovi allestimenti e l’acquisizione di opere in comodato gratuito di Giovanni Chiaramonti.

Insomma, il complesso conventuale francescano, finalmente visibile al pubblico nella sua interezza dopo lunghi e complessi restauri, si è trasformato in un centro culturale “come risposta all’esigenza di una città che – fanno sapere dal Comune di Trevi -, in questi ultimi anni ha puntato su conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale, aprendolo ad un sempre più vasto ed interessato pubblico”. “Il nostro polo museale – ha commentato il sindaco Bernardino Sperandio – è uno strumento con grandi potenzialità, luogo di meraviglia, che crea idee nell’ambito di un preciso progetto culturale destinato ad accogliere i cittadini desiderosi di conoscere e confrontarsi sui vari temi del momento. Il polo museale, nato dall’istituzione del museo civico 155 anni fa – ha proseguito – deve essere un’istituzione che elabora e diffonde cultura, dando valore ai professionisti che vi operano”.

IL NUOVO ITINERARIO – Nell’allestimento si è tenuto conto della fruibilità dell’offerta culturale inserendo sistemi multimediali, didascalie in italiano e in inglese per trasmettere la memoria di una comunità che seppe accogliere nei secoli i linguaggi artistici più disparati, provenienti soprattutto da Roma. Vi è rappresentata l’intera storia artistica di Trevi dal XIII al XX secolo. Il nuovo itinerario del polo museale comprende una sala multimediale per accogliere conferenze, proiezioni di video e documentari d’arte, per poi iniziare il percorso espositivo dalla sezione archeologica, con un focus sui risultati degli ultimi scavi in località Pietrarossa, all’itinerario nelle sale della pinacoteca. La raccolta dei dipinti dal XIV al XVII secolo continua nei piani superiori. Tra le opere d’arte si annoveravano, oltre ai capolavori del Maestro del Crocifisso di Trevi e del Maestro di Fossa, un trittico e un polittico con le storie della Vita di Cristo di Giovanni di Corraduccio, l’Incoronazione della Vergine di Giovanni di Pietro detto lo Spagna e una Madonna col Bambino benedicente del Pinturicchio. Una raccolta di opere che spazia dalla pittura medievale, rinascimentale, fino ai più alti esiti del Seicento, con la straordinaria personalità artistica di Alessandro Turchi, detto l’Orbetto, e di Ottavio Leoni per giungere alle opere di Giovanni Chiaramonti, artista post macchiaiolo, definito il poeta della pittura dai suoi contemporanei. Nel percorso di visita è stata inserita anche la sezione dedicata alla Prima Società Tipografica documentata al mondo, nata a Trevi nel 1470. Dal primo piano si accede poi al loggiato superiore del chiostro e da questo alla chiesa, dove si conserva l’organo più antico d’Europa del Cinquecento. Nei piani terra e interrati è stato allestito il Museo della Civiltà dell’Ulivo, il primo a carattere pubblico in Europa. Una parte degli spazi del chiostro, al secondo piano, è stata destinata invece alle mostre temporanee. Accanto alle raccolte museali si è unito un patrimonio di conoscenze notevole: dall’archivio storico alla biblioteca, un unicum nel panorama delle istituzioni museali, venendosi a creare “un meraviglioso sinolo di forma e contenuto” in seno alla città di Trevi, dando vita ad una nuova sigla: ossia Mab, acronimo che sta per Museo, Archivio e Biblioteca. 

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