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Vaccino alle forze dell’ordine, il Silp Cgil interroga la presidente Tesei sui tempi

Pubblicato il 17 Febbraio 2021 11:37 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:48

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Si dicono preoccupati gli appartenenti alle forze dell’ordine in servizio nei vari uffici della polizia di Stato dell’Umbria. Il motivo è la mancanza di informazioni sull’esistenza o meno di un calendario per la vaccinazione degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine.

Motivo che ha spinto il segretario regionale e i quelli provinciali di Perugia e Terni del Silp Cgil, rispettivamente Libero Luchini, Mirko Cerasoli e Bruno Padronetti ad inviare una lettera alla presidente della Regione Donatella Tesei e, per conoscenza, ai due questori umbri. Il sindacato di polizia chiede, dunque, se esistano anche in Umbria determinazioni sulla vaccinazione del personale delle forze dell’ordine – così come sta avvenendo anche in altre regioni italiane, dove di fatto è già partita la somministrazione – e quale sia ad oggi la situazione.

“Siamo consapevoli che la situazione epidemiologica in cui versa attualmente l’Umbria non giova all’avvio della campagna vaccinale rivolta agli operatori delle forze dell’ordine – scrivono nella missiva indirizzata a Donatella Tesei i tre sindacalisti -, tuttavia sentiamo la necessità di rappresentare come questa incertezza e l’assenza di relative comunicazioni siano elementi che generano preoccupazione negli appartenenti alla categoria, senza con ciò prevaricare le altre categorie già individuate come maggiormente a rischio”.

Luchini, Cerasoli e Padronetti ricordano, però, come gli stessi lavoratori di polizia, “fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, oltre allo svolgimento delle consuete attività di natura investigativa, amministrativa e di mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, sono stati impegnati anche nei controlli straordinari del territorio, per vigilare sul rispetto dei decreti e delle direttive in materia di pandemia emanati dal governo nazionale e dalla giunta da lei presieduta, e quindi sono stati e sono tutt’ora ancor più esposti al rischio di contagio”.

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