Sono tre i decessi registrati in Umbria nel giorno dell’Epifania. Si tratta di tre cittadini di Arrone, Piegaro e Terni, che portano il numero complessivo di vittime a 646. Di contagi, invece, tra mercoledì 6 e giovedì 7 gennaio se ne contano 64 in più a fronte però di solo 430 tamponi, come avviene solitamente nei giorni festivi. Il tasso di positività si attesta sul 14,88 per cento in netto rialzo rispetto allo scorso lunedì quando il dato era stato di 54 positivi su 542 prelievi analizzati.
La città con il più alto numero di casi di Covid-19 risulta Foligno con 11 contagi in più, seguita da Spoleto a 10. Sempre nella Valle Umbra Sud si registrano due casi a Nocera Umbra ed uno a Gualdo Cattaneo, Montefalco, Spello e Trevi. Due i positivi individuati a Perugia, nessuno invece a Terni. Tornano “Covid free” i comuni di Lisciano Niccone e Montone. Guardando alla città della Quintana, a fronte di 11 casi e zero nuovi guariti, il dato degli attualmente positivi risale a 172. Sono 161 i folignati in isolamento, 11 quelli ricoverati, di cui solo due in terapia intensiva.
A livello regionale cala sensibilmente il numero di casi attuali. Se ne contano 13 in meno per un totale ti 4.061. Settantaquattro i nuovi guariti. In tutto le guarigioni sono state 25.432 da inizio emergenza mentre i casi complessivi hanno toccato quota 30.139. Tra mercoledì e giovedì anche un ricovero ordinario in meno. I pazienti totali sono, dunque, 321. Di questi, 87 sono ricoverati all’ospedale di terni, 71 in quello di Perugia, 51 a Spoleto, 39 a Città di Castello, 23 a Foligno e 11 all’ospedale da campo dell’esercito. Una persona in meno anche in terapia intensiva. I soggetti in rianimazione sono quindi 44, di cui 20 a Terni, 9 a Perugia, 8 a Spoleto, 4 a Foligno e 3 a Città di Castello.
Duecentosei le persone sottoposte ad isolamento in 24 ore per un totale di 5.480 e 131 quelle, invece, uscite dall’isolamento. In tutto 112.416. Con i 430 tamponi processati tra mercoledì e giovedì, infine, raggiunta quota 518.690 prelievi analizzati dall’inizio dell’emergenza sanitaria.