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Foligno ricorda il massacro delle foibe con una targa a Norma Cossetto

Pubblicato il 5 Ottobre 2020 15:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:16

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Con i genocidi dello scorso secolo, sono state negate infinite voci e, con esse, infinite memorie. Le generazioni successive, tuttavia, possono scegliere di restituirne in parte grazie ai “luoghi di memoria” coniati da Pierre Nora nel 1984, in cui i frammenti del passato tornano a farsi sentire. In modo intermittente, silenzioso. Presente. Come approvato in maggioranza dal consiglio comunale nella mozione dello scorso aprile, anche Foligno ha posto una targa, all’interno degli “Orti Orfini”, a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana che fu prima sequestrata e seviziata per poi essere gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi nel 1943. Il memoriale, tenutosi lunedì mattina, è stato inserito nella seconda edizione di “Una rosa per Norma”, ideata dall’associazione “10 febbraio” e che, attualmente, si svolge in centotrenta città italiane e alcune internazionali, quali New York, Washington e Belfast. Valore duplice, quello di quest’anno, trattandosi del centenario della nascita di Norma Cossetto. “Oggi siamo qui a ricordare Norma Cossetto – ha dichiarato il sindaco Stefano Zuccarini – per affermare due valori solidi: quello della giustizia e quello della verità. Perché – ha proseguito –, dopo settant’anni da quei fatti, abbiamo il dovere morale di riconoscerli come verità storiche, di non negarli, ed è questo il nostro tributo più grande nei confronti di Norma e di tutte le vittime di questa follia politica ed etnica. La violenza è sempre, soprattutto contro gli inermi e gli indifesi, aberrante per l’animo umano. Quindi – ha concluso – oggi ricordiamo Norma per questo: riaffermiamo la verità storica troppo a lungo negata ma che, come tutte le verità, non può che emergere nel tempo e riaffermarsi ancora di più”. Avere la possibilità di conoscere la storia e dare voce a coloro che hanno subìto un martirio: tra gli invitati alla cerimonia, sono intervenuti i fratelli Pierfrancesco e Maurizio Pinna, che hanno riportato alcuni cenni storici sulle vicende che colpirono l’Istria dall’8 settembre 1943, ribadendo inoltre l’importanza della storia, per non ricadere nelle atrocità del passato e diventare così cittadini più consapevoli. “Nulla – ha affermato Pierfrancesco – può giustificare la violenza, le dittature. Bisogna conoscere la storia, per avere poi la capacità e l’onestà di analizzare le cose. Va conosciuta in tutto e per tutto”. Alla presenza delle istituzioni, dal primo cittadino agli assessori, delle autorità civili ed ecclesiastiche, delle forze dell’ordine, delle associazioni Anpi e Aned e di una rappresentanza studentesca, è seguita poi la benedizione della targa da parte di monsignor Giuseppe Bertini. Dal prossimo anno, come riportato dall’assessore Paola De Bonis, verrà deposta regolarmente una rosa per ricordare Norma Cossetto. “Norma rappresenta – ha dichiarato De Bonis – tutte quelle donne vittime dei conflitti che hanno insanguinato la storia contemporanea. E qualcuno ha detto che se i morti hanno il diritto di perdonare, i vivi hanno il dovere di ricordare. Noi non sappiamo se Norma ha perdonato i suoi assassini: la cosa importante, però, è che oggi tutti noi siamo qui a ricordarla”. Sul monumento, vengono riportate le parole con cui l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conferì il 9 dicembre 2005 la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla giovane donna, che perse la vita a soli ventitré anni: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e amor patrio”.

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