24.9 C
Foligno
mercoledì, Giugno 18, 2025
HomeCronaca“Cacao amaro”, a Foligno scoperto evasore che vendeva dolci senza autorizzazione

“Cacao amaro”, a Foligno scoperto evasore che vendeva dolci senza autorizzazione

Pubblicato il 30 Gennaio 2020 11:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:09

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Sorgenti del Topino, giunta Proietti al lavoro per il rinnovo delle concessioni

A scadere a fine mese saranno i permessi di prelievo idrico in vigore dalla metà degli anni ’50 nel comune di Nocera Umbra. Obiettivo dichiarato garantire un uso equilibrato dell’acqua in favore dei cittadini e della sostenibilità ambientale

Da Borsellino al tema sul rispetto: la prima prova raccontata dagli studenti folignati

Mercoledì mattina il via agli esami maturità, che in città coinvolgono 856 studenti e studentesse dei cinque istituti scolastici. Tra chi si è detto soddisfatto, chi è uscito con qualche dubbio e chi si è visto “tradito” dalle tracce: ecco com’è andata

Foligno si tuffa negli anni ’60 e ’70 con il Paiper Festival

Dal 26 al 29 giugno un cartellone ricco di iniziative porterà nelle vie e nelle piazze della città musica, arte, cultura, moda e gastronomia. In programma anche una collaborazione con l’Aism per accendere l’attenzione sulla sclerosi multipla

Amara” scoperta da parte del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Perugia. Le Fiamme gialle della Compagnia di Foligno hanno scoperto un’attività, completamente sconosciuta al fisco, che vendeva cioccolata totalmente illegale e priva di qualsiasi autorizzazione. I finanzieri hanno inoltre appurato che il titolare non presentava da diversi anni la dichiarazione dei redditi, operando quindi al di fuori di ogni logica erariale e omettendo di pagare le dovute imposte.

Come se non bastasse, sono state riscontrate gravi violazioni in materia di sicurezza dei prodotti: il cioccolato veniva importato dalla Romania (spacciato però come “produzione artigianale”) e non presentava alcuna indicazione relativa agli ingredienti o alla provenienza. 

Mancato rispetto anche delle norme a tutela dei lavoratori: è stato rilevato l’utilizzo di manodopera “in nero”, per il quale la cosiddetta “maxisanzione” può arrivare fino a un massimo di 10.800 euro.

Il servizio – scrivono le Fiamme gialle – denota la trasversalità dell’azione del Corpo della Guardia di Finanza, da sempre impegnata sia nel contrasto all’evasione fiscale che nella lotta a tutte le forme di illegalità che ledono gli interessi del cittadino e degli operatori onesti”.

Articoli correlati