15.5 C
Foligno
sabato, Novembre 8, 2025
HomeCronaca“Cacao amaro”, a Foligno scoperto evasore che vendeva dolci senza autorizzazione

“Cacao amaro”, a Foligno scoperto evasore che vendeva dolci senza autorizzazione

Pubblicato il 30 Gennaio 2020 11:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:09

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Variante Sud, De Rebotti: “Non ci sono le risorse. Aperti a studiare un’opera meno costosa”

Venerdì sera l’assemblea pubblica promossa dal comitato rappresentato da Luigi Casini e Francesco Piermarini. La replica di Zuccarini: “Se la Regione vuole cambiare il progetto per non farcela fare, tireremo dritti”

Foligno, visita guidata nella lingua dei segni alla scoperta dell’Alunno e della cattedrale

In programma per domenica 9 novembre, l’iniziativa rientra nel progetto promosso dalla Conferenza episcopale italiana per il Giubileo per rendere il patrimonio culturale accessibile a tutti. Monsignor Antonietti: "Un segno concreto di accoglienza e partecipazione”

Spello, riqualificazione energetica per la scuola primaria: lavori verso la chiusura

Stanziati oltre 200mila euro tra fondi europei e regionali e risorse comunali, che consentirà il passaggio dalla classe energetica C alla B. Tra gli interventi effettuati l’isolamento termico con cappotto interno, sostituzione degli infissi e dell’illuminazione

Amara” scoperta da parte del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Perugia. Le Fiamme gialle della Compagnia di Foligno hanno scoperto un’attività, completamente sconosciuta al fisco, che vendeva cioccolata totalmente illegale e priva di qualsiasi autorizzazione. I finanzieri hanno inoltre appurato che il titolare non presentava da diversi anni la dichiarazione dei redditi, operando quindi al di fuori di ogni logica erariale e omettendo di pagare le dovute imposte.

Come se non bastasse, sono state riscontrate gravi violazioni in materia di sicurezza dei prodotti: il cioccolato veniva importato dalla Romania (spacciato però come “produzione artigianale”) e non presentava alcuna indicazione relativa agli ingredienti o alla provenienza. 

Mancato rispetto anche delle norme a tutela dei lavoratori: è stato rilevato l’utilizzo di manodopera “in nero”, per il quale la cosiddetta “maxisanzione” può arrivare fino a un massimo di 10.800 euro.

Il servizio – scrivono le Fiamme gialle – denota la trasversalità dell’azione del Corpo della Guardia di Finanza, da sempre impegnata sia nel contrasto all’evasione fiscale che nella lotta a tutte le forme di illegalità che ledono gli interessi del cittadino e degli operatori onesti”.

Articoli correlati