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Sfuma il sogno di un nuovo Caffè Sassovivo: negli storici locali arriva un grande marchio

Pubblicato il 25 Ottobre 2019 16:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:27

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L’immobile, a disposizione delle attività del centro storico per sei anni, si trova in una palazzina che affaccia su piazza Pertini. La scadenza del bando è fissata per il 29 agosto e il canone a base d’asta è di 2.880 euro

Chi sognava di veder tornare ad aprirsi le porte del Caffè Sassovivo in quella che era la sua “casa”, al centro esatto cioè di corso Cavour, dovrà purtroppo mettere da parte ogni speranza. I locali che per anni lo hanno ospitato, prima che si abbassasse definitivamente la saracinesca, torneranno sì a spalancare le proprie porte ma non per ridare vita ad uno di quelli che in tanti considerano il simbolo di Foligno.

Lì dove era stato individuato il “centro del mondo”, dunque, non verrà collocato un nuovo biliardo, ma probabilmente degli scaffali. Sì, perché ad aprire i battenti negli spazi un tempo occupati dallo storico caffè folignate e successivamente da un istituto di credito, sarà il punto vendita di un grande marchio che opera nel settore della bellezza e dell’igiene per la persona e la casa, Tigotà. Come annunciato dalla stessa catena di negozi attraverso degli avvisi su cui campeggia la scritta “nuova apertura” attaccati alle vetrine dell’immobile. Una data sembra ancora non esserci, dunque, ma le squadre di operai sono già al lavoro per adattare la struttura alle esigenze della nuova attività commerciale.

L’“operazione nostalgia”, com’era stata ribattezzata la proposta di ridare vita allo storico bar di Foligno che aveva preso corpo lo scorso mese di gennaio, dunque, non ci sarà, ma di certo la riapertura di quegli spazi lancia diversi segnali sia da un punto di vista economico che sociale. In primis, delle saracinesche che tornano a rialzarsi dopo esser rimaste abbassate per diverso tempo. Che, in questo caso, si traduce con la volontà di un marchio della grande distribuzione di investire nel centro storico di Foligno, soprattutto in un periodo in cui di chiusure se ne sono registrate diverse. Basti pensare a negozi storici come quelli di Masciolini e Cecchetto e fino ad arrivare al più recente Neroforte. Ma anche il segno dei tempi che cambiano: la sofferenza di comparti come quello dell’abbigliamento che a Foligno per anni ha fatto la parte del leone insieme a quelli delle calzature e della pelletteria, e la sfida di grandi negozi dedicati alla cura della persona e della casa che non puntano più solo sulle periferie ma anche sui centri storici.

Tutto questo mentre il dibattito su quello che è il cuore di Foligno resta aperto, con la nuova amministrazione comunale chiamata a dare risposte alle tante voci della città, tra chi chiede la chiusura del centro storico e chi si dice contrario, tra chi si sente trascurato e chi auspica politiche ad hoc per resistere alla crisi.

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