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“La revoca del Cda Vus è legittima?” Il Comune di Spoleto scrive a Palazzo Chigi

Pubblicato il 23 Agosto 2019 13:11 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:39

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Una lettera inviata alla Presidenza dei Consiglio dei ministri per verificare la legittimità della rimozione anticipata del Cda di Vus. Il sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis, ha preso carta e penna ed ha inviato una missiva a Palazzo Chigi per avere un parere su quanto avvenuto mercoledì pomeriggio nel corso dell’assemblea dei soci dell’azienda partecipata dai ventidue comuni della Valle umbra sud. Un parere chiesto sì alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ma che è stato recapitato anche ad altri organi consultivi e di controllo, come la Corte dei Conti, il Dipartimento della funzione pubblica e l’Autorità Anticorruzione. Il sindaco De Augustinis, così come altri colleghi, non sono infatti così convinti della legittimità dlla revoca anticipata dell’oramai ex presidente Lamberto Dolci e del resto del Cda. “Pur esprimendo stima e considerazione del presidente scelto, l’ingegner Vincenzo Rossi – scrivono dal Comune di Spoleto – la nostra decisione è stata presa per tutelare azienda e Comune da eventuali pregiudizi economici, derivanti dalla dilatazione delle spese”. Spoleto vuole quindi vederci chiaro e proteggersi da eventuali azioni legali che la vecchia governance potrebbe intraprendere. Secondo la città Ducale, il metodo dello “spoil system” rivendicato e utilizzato da Foligno per il cambio di Cda potrebbe non essere applicato a Vus. Altrimenti – queste le preoccupazioni del primo cittadino De Augustinis e di altri suoi colleghi – ad ogni cambio di sindaco l’azienda cadrebbe sempre nell’incertezza. Insomma, nessun appunto sotto il profilo della scelta politica, ma solamente dei dubbi sulla bontà tecnica dell’operazione. A fare chiarezza saranno dunque gli organi interpellati dalla città del Festival. Quello che è certo, al momento, è che l’ultima assemblea dei soci della Valle Umbra Servizi ha lasciato pesanti strascichi nel rapporto tra Comuni. Si è infatti aperta una frattura tra coloro che hanno appoggiato la rimozione del Cda voluta da Foligno e dalle altre amministrazioni, che hanno parlato di “arroganza politica”. LA POSIZIONE DELLA CGIL – Sulla vicenda Vus è intervenuta anche la Cgil nelle figure di Filippo Ciavaglia (Segretario generale Cgil – Camera del Lavoro Perugia) e di Mario Bravi, responsabile folignate della sigla sindacale. Per i due, si è assistito ad un puro scontro di potere che preoccupa, vista la spaccatura tra gli enti proprietari. “Uno scontro – spiegano dalla Cgil – il cui merito è sparito. E il merito – proseguono Ciavaglia e Bravi – è rappresentato dalla presenza di un’azienda di proprietà interamente pubblica che finora ha svolto una funzione positiva nel territorio della Valle Umbra. E nel ribadire il nostro consenso alla presa di posizione di Filctem- Cgil,Femca- Cisl e Uiltec di Perugia, che giustamente hanno chiesto all’azienda di reintegrare il personale mancante, chiediamo che gli scontri di potere non mettano in discussione le caratteristiche positive di Vus”. Da registrare anche l’intervento del gruppo consiliare SiAmo di Castel Ritaldi, che si dice “perplesso” per le scelte effettuate.

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