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Sempre al servizio della gente: ad Antonio Lubrano il premio in memoria di Picuti

Pubblicato il 14 Giugno 2019 16:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:53

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Mettere la propria professione e le proprie qualità a disposizione della comunità. E’ questo il fil rouge che unisce Ariodante Picuti e Antonio Lubrano. Ed è proprio allo storico giornalista e ideatore della trasmissione “Mi manda Lubrano”, che è andata la prima edizione del premio “Dodici giornali sottobraccio”. Un riconoscimento fortemente voluto dall’Ente Giostra Quintana, dall’Ordine dei giornalisti e dalla famiglia del presidentissimo. Quella di Dante Picuti (che ha guidato palazzo Candiotti dal 1978 al 1996) è stata una figura impareggiabile sotto tutti i punti di vista. Dall’impegno in politica a quello professionale, passando per il grande amore per la sua terra e per la sua gente che lo ha convinto a non lasciare mai l’Umbria, nonostante le sirene della politica capitolina. Giovedì pomeriggio a palazzo Candiotti la cerimonia in ricordo di Picuti si è aperta con un video realizzato da Rai Teche, che ha ripercorso la vita quintanara dall’avvocato. “Mi ricordo i viaggi in giro per l’Umbria con la sua station wagon – racconta Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria -. Il nome di questo premio deriva dalla passione che Picuti aveva per il nostro lavoro. Ogni mattina acquistava dodici giornali e se qualcosa non gli andava bene, ti telefonava e partiva con il commento dei fatti del giorno. Senza dimenticare che Dante era anche giornalista pubblicista”. Per Conticelli, premiare Antonio Lubrano è stato spontaneo: “Entrambi hanno offerto al prossimo la loro esperienza – commenta il presidente dei giornalisti umbri -. Lubrano lo ha fatto inventando il giornalismo di denuncia”. A raccontare altri piacevoli ricordi dell’avvocato Picuti è stato anche suo figlio, Giovanni: “La Quintana per mio padre è stata un grande momento di conforto, perché terminata l’esperienza politica non riusciva a staccarsi dal suo impegno pubblico – ricorda -. Questa manifestazione lo ha accolto alla grande, amava stare a contatto con le persone e con la gente. Mi auguro che questo premio possa proseguire anche in futuro, per essere consegnato a persone altrettanto meritevoli”. Da qui l’idea di inserire nella giuria proprio Antonio Lubrano, nativo di Procida ma iscritto all’Ordine dei giornalisti dell’Umbria dal 1955. “Ho la certezza che Ariodante ancora oggi ci parli da lassù – afferma Domenico Metelli, successore di Picuti alla guida della Quintana -. Parlare con lui di questa manifestazione significava guadagnare mesi di consigli in poche ore”. In cantiere c’è anche l’idea di scrivere un libro per ricordare la figura di Ariodante Picuti. Una pubblicazione tra il serio ed il faceto, capace di raccogliere le testimonianze di chi lo ha conosciuto nelle varie sfaccettature della sua vita. “Fare i giornalisti significa essere totalmente autonomi – spiega Antonio Lubrano dopo aver ricevuto il premio -. Oggi si è persa un po’ la voglia di trovare la verità in quello che si racconta: ai giovani raccomando di guardare la realtà con i loro occhi e di studiare per farsi trovare preparati”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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