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Quintana, svelati i palii del 2019. Ecco il loro significato

Pubblicato il 31 Maggio 2019 08:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:56

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E’ stata piazza della Repubblica la location che ha ospitato, giovedì sera, la presentazione dei palii di giostra. Dopo la Notte delle bandiere, il Convivio in onore di dama e cavaliere ha ufficialmente sancito l’avvio della Giostra di giugno. Al culmine della cena propiziatoria, tutti e dieci i rioni si sono riversati in piazza per conoscere il palio della Sfida e quello della Rivincita di settembre. Come nelle ultime edizioni, un comitato artistico composto dall’avvocato Pier Luigi Metelli, collezionista ed esperto di arte contemporanea,da Marta Silvi, storica dell’arte e curatrice indipendente e dal dottor Luca Radi, vicepresidente del comitato scientifico dell’Ente, è stato incaricato di individuare gli artisti deputati all’esecuzione dei palii. Dopo aver coinvolto nelle edizioni precedenti personalità di spiccato interesse nel panorama artistico italiano (2015: Tomaso de Luca e Gabriele Porta, 2016: Matteo Fatoe Nicola Samorì, 2018: Thomas Braida e Adelaide Cioni), quest’anno l’invito è stato rivolto alle artiste Aryan Ozmaeie Paola Angelini. “Al di là dei possibili discorsi di genere, così in voga in questo nostro tempo – spiegano gli esperti che hanno invitato le artiste -, la scelta di coinvolgere due artiste donne per questa edizione, segna un passaggio fondamentale nell’evoluzione stessa della tradizione, che si apre con maggiore evidenza all’inclusività culturale, riconoscendo nella sensibilità femminile un valore indubbiamente positivo”. Aryan Ozmaeiesegue il palio della Sfida di giugno, Senza Titolo, olio su tela, 150×77 cm, 2019mentre Paola Angeliniquello della Rivincita di settembre, Palio della Rivincita (Senza titolo), tecnica mista su juta, 130×200 cm, 2019.I palii della Quintana sono protagonisti silenziosi, elementi sacri e indispensabili della rappresentazione delle Giostra. Gli artisti accolgono perciò una responsabilità morale e concreta di grande rilievo, che accompagna lo svolgersi di una manifestazione storica illustre. LA SFIDA – Attirata fin dalla sua prima visita a Foligno dalla ricchezza dei vestimenti della tradizione e dalle elaborate forme dei costumi, in particolare, dei colletti, per il palio della Sfida, Ozmaei sceglie, come originale soggetto del proprio dipinto, una dama. La forte impressione visiva scaturita dalla scoperta del patrimonio scenografico quintanaro, orienta subito il suo interesse in questa direzione, tracciando senza esitare il soggetto della grande tela. Tuttavia l’altera figura femminile è trasformata questa volta nelle sembianze di un cavaliere, sovvertendo regole secolari e riattualizzandone dibattiti e temi. La bellezza femminea ritrova qui, finalmente, un sodalizio, un equilibrio, con virtù generalmente maschili, come il valore, l’abilità, la fierezza, senza indebolire né l’una né l’altra parte, scardinando invece quei luoghi comuni che ancora si trincerano in difesa della presunta “compostezza” dei ruoli sociali. LA RIVINCITA – Per il Palio della Rivincita, Angelini costruisce la figura del cavaliere come fosse una scultura, un tronco, un ceppo di legno, intagliato in tre dimensioni accennate ed equivoche, disarcionate persino dal colore che sembra sfuggire da ogni parte per confondersi con la base retrostante. La tela, imbevuta di dettagli impercettibili, si presenta come un campo straripante di indizi che chiedono all’occhio più attento solo di farsi scoprire. UNA GALLERIA DI OPERE D’ARTE – La ricerca della mano cui affidare l’impresa si è trasformata negli ultimi anni in una ricognizione attenta sullo stato della pittura e dell’arte in Italia legata a una generazione, quella nata tra la metà degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, particolarmente attenta al mezzo pittorico stesso. L’Ente Giostra sta contribuendo dunque a costruire a Foligno, all’interno delle contrade vincitrici, una galleria di opere di grande pregio e valore, che potranno trovare futura ospitalità in una mostra che le raccolga visivamente tutte. La pittura a soggetto riporta alla memoria una pratica di committenza di stampo Rinascimentale, ovvero della fase più prolifica e rigogliosa dell’arte italiana a livello mondiale. Gli artisti che ogni anno sono chiamati a confrontarsi con la ricchezza della cerimonia, si muovono secondo coordinate specifiche ma altrettanto fluide, lasciandosi suggestionare da una tradizione che vanta una storia lunga e prestigiosa. “Quest’anno la scelta è un inedito tutto al femminile – spiega Marta Silvi -. Altrettanto inediti i soggetti: per la prima volta nella tradizione della Giostra, vengono raffigurati due cavalieri donna ed è particolare sottolineare che le artiste non erano al corrente l’una del soggetto scelto dall’altra”.

Si ringrazia la preziosa disponibilità di Marta Silvi, che ha fornito il ricchissimo materiale legato alla descrizione dei palii e delle motivazioni che spingono il comitato artistico a portare avanti il loro lavoro in favore della Quintana

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