È l’Umbria la regione italiana con il maggior numero di fumatori. A dirlo è l’Usl Umbria 2 in occasione della Giornata mondiale senza tabacco che si celebra oggi, venerdì 31 maggio. “La prima sigaretta – fanno sapere dall’azienda sanitaria locale – viene accesa già ad 11 anni e chi fuma ha una tendenza a morire 14 anni prima dei non fumatori con gravi rischi per la salute”.
Analizzando i dati, negli uomini il 90 per cento dei decessi per tumore al polmone è dovuto al fumo di tabacco, fra le donne la percentuale è dell’80 per cento. Per i fumatori, inoltre, vi è un rischio da uno a quattro volte più elevato rispetto ad un non fumatore di morire di una malattia cardio-vascolare. Il 47 per cento dei decessi provocati dal tabacco, infatti, è dovuto a malattie cardiovascolari, il 22 per cento sviluppa una forma di cancro ai polmoni, il 17 percento è per malattie respiratorie ed il 12 per cento per altri tipi di tumore.
A spiegare gli andamenti registrati in Umbria i responsabili dei Servizi di epidemiologia e dei sistemi di sorveglianza e promozione della salute della Usl Umbria 2, Ubaldo Bicchielli e Marco Cristofori. “Dall’indagine condotta dalle aziende sanitarie dell’Umbria – spiegano – emerge che i ragazzi umbri che fumano almeno una volta a settimana sono l’1 per cento degli 11enni, il 4 per cento dei 13enni e il 22 per cento dei 15enni. Inoltre – proseguono – sembrerebbe che a fumare siano più le femmine dei maschi”. Andando avanti con l’età si scopre, poi, che tra i 18 anni e i 69 anni un umbro su tre è fumatore, mentre il 50 per cento di tutti gli umbri non fuma e il 20 per cento ha smesso. Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne utilizza più di un pacchetto.
Insomma, quelli che emergono sono dati preoccupanti, al punto che l’Usl Umbria 2, in sinergia con i centri antifumo dei distretti socio sanitari, ha deciso di rafforzare le misure per prevenire e contrastare il tabagismo con la promozione di una efficace strategia aziendale denominata “Azienda sanitaria libera dal fumo” e attraverso campagne di educazione e di sensibilizzazione rivolte all’opinione pubblica e che comprenderanno anche incontri con studenti e docenti.