La legge di bilancio elaborata dal governo Lega-Movimento 5 Stelle preoccupa e non poco. La manovra prevista per il 2019, infatti, potrebbe avere ricadute pesanti sulle tasche dei cittadini. Il riferimento è, innanzitutto, al possibile incremento dei tributi locali che potrebbe scattare una volta eliminato il vincolo che fino ad ora aveva impedito ai sindaci di aumentare le aliquote dell’Imu e delle addizionali.
Un rischio che per il responsabile della Camera del lavoro della Cgil di Foligno, Mario Bravi, è più una certezza. Al punto da chiedere con urgenza la convocazione di un incontro che veda seduti al tavolo tutti i Comuni della zona sociale 8. E quindi Foligno, Spello, Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Trevi, Valtopina, Sellano e Nocera Umbra. Ed è proprio dalla città delle Acque che Bravi parte.
“Nocera Umbra – spiega – è uno dei comuni della regione più devastati dalla crisi economica e sociale”. Un riferimento alla vertenza dell’Antonio Merloni, poi sfociata nella lunga ed intricata vicenda della Jp Industries, a cui ha fatto seguito quello che lo stesso sindacalista ha definito “un progressivo e continuo processo di spopolamento, che colpisce anche il centro storico ricostruito dopo il terremoto del 1997”. “Ma l’amministrazione comunale – attacca Bravi – invece di mettere in campo un progetto alternativo che fronteggiasse la ‘crisi strutturale’ con un progetto all’altezza della situazione, ha scelto la strada devastante di aumentare fino al limite ed oltre la tassazione locale. Ne è testimonianza – sottolinea – non solo il fatto che l’addizionale comunale sia stata spinta fino al limite, ossia allo 0,8 per cento, ma che adesso si voglia andare addirittura oltre”. Colpa, per l’esponente Cgil, della decisione di Lega e M5S “di non prorogare il blocco delle aliquote ora esistenti”.
Per Mario Bravi, però, la faccenda non riguarda solo il comune di Nocera Umbra. “Rischia di aprirsi una diga – annuncia – che nel 2019 vedrà molti comuni aumentare le tasse locali a spese dei più poveri. Alla faccia di chi – conclude – dal balcone di Palazzo Chigi ci aveva promesso alcune settimane fa l’abolizione della povertà”. Da qui, dunque, l’invito a sedersi attorno ad un tavolo per ragionare, sindacato e istituzioni.