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Riccardo Mattoli: un dottore in Lambretta

Pubblicato il 1 Settembre 2014 15:51 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:33

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Il dottor Riccardo Mattoli, discendente di una dinastia di dentisti, nei momenti di tempo libero coltiva una passione…segreta, vale a dire girare l’Italia ed il mondo a bordo di una Lambretta storica. Una passione che viene da lontano e che anche adesso che il lavoro lo assorbe tantissimo non riesce ad essere placata anzi per certi aspetti è anche cresciuta. Il dottor Riccardo ci racconta che si è ritrovato lambrettista per caso. A 15 anni, ho riesumato per gioco la lambretta di papà sepolta in garage, ma certo non avrei mai immaginato che da quel lontano 1997 la mia passione per “i ferri vecchi” non mi avrebbe più lasciato. Ricordo benissimo il mio battesimo sulle due ruote d’epoca quando si era agli albori del lambrettismo moderno rinato dopo alcuni anni di oblio. Il rinato “Lambretta Club Italia”, ricostituitosi nel 1989 grazie alla lungimiranza di alcuni pionieri dello “scooterismo” d’epoca nazionale presenti in quel periodo, è servito da colonna portante per diffondere nuovamente, su tutto il territorio italiano, la sensibilità verso questo scooter che ha contribuito negli anni del dopo-guerra, a motorizzare gli italiani. La diffusione progressiva e inarrestabile di questo hobby ha permesso di sensibilizzare non solo gli appassionati ma tante nuove persone che, senza magari aver vissuto gli anni d’oro degli scooter, ogni giorno contribuiscono a salvare i tanti scooter abbandonati o lasciati in garage in attesa di un restyling per riportare il mezzo a nuovo splendore. Ed il racconto del dottor Mattoli si fa quasi romantico quando narra che: “salvare una lambretta e quindi riportarla a nuova vita, sono solo una parte delle inesauribili emozioni che un’esperienza del genere può regalare ad un appassionato; ritrovarsi a mordere i suoi flebili freni macinando chilometri in sella ad un mezzo di tanti anni fa è davvero il coronamento di un sogno. Certamente poter salire oggi in sella ad una moto d’epoca è un approccio tra i più schietti e coinvolgenti per rivivere in prima persona una di passato. Quando si sale su uno scooter del genere, si rimane comunque custodi devoti, in garage, di un mito, di un vero emblema della sua blasonata storia”. Ora ci chiediamo, ma chi è il lambrettista? Ebbene il nostro è archeologo, storico, meccanico, pilota, turista. Il lambrettista è tutto questo contemporaneamente. Ed il dottor Mattoli rivela: “Mi sento fortunato ad avere una passione così completa e variegata. Di certo, come tutte le autentiche passioni, il lambrettismo può essere considerato a suo modo una forma di sport che riesce a ritrovare gli alto valori dell’uguaglianza, della solidarietà e del rispetto che vedono il loro massimo durante i tanti incontri tra i possessori di questi mezzi, organizzati settimanalmente dai vari Lambretta Clubs ovunque nel mondo. Ma il Riccardo cerca di individuare quale sia la carta vincente di questo fenomeno così positivamente inarrestabile. Ed ecco la sua risposta: “le motivazioni sono sicuramente tante. Di sicuro comunque, oggi come sessanta anni fa, la Lambretta degnamente si rivela ancora un alternativo ma valido mezzo per godersi l’emozione del viaggio sui due ruote, col fine principale di assaporare il percorso, breve o lungo che sia”. “La Lambretta – conclude Mattoli – è quindi un mezzo e non un fine, questa è la ricetta segreta della sua immortalità”.

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