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Nella Valle Umbra Sud prevale il “si-vax”: vaccinato il 98% dei bambini

Pubblicato il 22 Agosto 2018 13:39 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:45

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Si al vaccino, no al morbillo. È questa, in soldoni, la fotografia che emerge nella Valle Umbra Sud, dove ad oggi risulta vaccinato ben il 98 per cento dei bambini. Il dato riguarda, in particolare, il territorio dell’ex Asl 3, ossia le aree di Foligno, Spoleto e della Valnerina. Numeri, quelli registrati in questa parte dell’Usl Umbria 2, che ben si sposano con il dato regionale, che tocca – secondo quanto dichiarato negli scorsi mesi dall’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini – la soglia del 95 per cento. “Siamo tra le realtà con i dati migliori – spiega Franco Santocchia, responsabile del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area nord dell’Usl Umbria 2 – sia per quanto riguarda i vaccini contro morbillo, parotite e rosolia, ossia quelli presi in esame, ma anche per l’esavalente. A questo proposito va sottolineato come nel nostro territorio non si sia registrato nessun caso di morbillo”. Su una popolazione di 20.317 unità, infatti, quelli vaccinati per morbillo, parotite e rosolia sono ben 19.912. Solo 404 gli inadempienti, ma con delle eccezioni. “Tra questi – spiega infatti il dottor Santocchia – ci sono anche minori che non risiedono più nei territori che fanno riferimento a questa Usl. Tanto che – ha proseguito – le sanzioni elevate sono solo 177”. Insomma, la percentuale di non vaccinati è esigua, anche perché il sistema di controllo previsto dalla legge non lascia scampo. “Attraverso il nostro archivio informatizzato – sottolinea il dottor Santocchia – abbiamo passato al setaccio tutta la popolazione studentesca attraverso gli elenchi che ci sono stati forniti dalle scuole. Dopo aver effettuato tutti i controlli abbiamo rispedito gli elenchi ai vari istituti, mettendoli così in condizione di conoscere eventuali situazioni di inadempienza”. Situazioni che dovranno essere sanate, così come previsto dalla legge, con l’autocertificazione. La sanzione però, per chi non si adegua, è sempre dietro l’angolo e prevede una multa di 174 euro. “Individuata l’inadempienza – ha sottolineato il responsabile per l’igiene e la sanità pubblica – l’Usl manda al cittadino una raccomandata, con la quale lo invita a procedere con la vaccinazione. Ma chi non risponde all’invito, incorre nella sanzione”. Sì, perché è bene ricordarlo che malattie come il morbillo provocano una morte ogni mille casi e i dati registrati in Italia lo confermano. Dei circa 5mila casi di morbillo registrati nello Stivale del 2017, i decessi sono stati quattro. Altrettanti quelli registrati dal primo gennaio al 30 giugno scorso su poco più di 2mila casi di morbillo riscontrati. E l’Italia è, ad oggi, tra i Paesi con il maggior numero di episodi, anche se – va ribadito – l’Umbria si difende bene, con una percentuale di vaccinazioni che sfiora il 100 per cento.

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