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Il futuro della Fils al centro dei lavori della prima commissione consiliare di Foligno

Pubblicato il 3 Ottobre 2014 16:57 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:14

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Si è discusso di Fils, ieri pomeriggio, nella prima commissione consiliare di Foligno. Al centro dell’incontro, la situazione attuale della partecipata del Comune operante nel settore delle manutenzioni e le linee future da seguire per garantirne la continuità aziendale. Il problema principale, dopo che il collegio sindacale nelle scorse settimane aveva espresso parere negativo sui conti della Fils paventando anche la possibilità di una procedura concorsuale, è quello della liquidità. Liquidità che per il presidente della società, Stefano Mattioli, ascoltato dalla prima commissione nella giornata di ieri, potrebbe arrivare da tre diversi canali: la vendita dell’immobile di via IV Novembre, della quale si discute da ormai diverso tempo e data come via maggiormente percorribile, la concessione di un prestito oneroso o un aumento di capitale. Qualunque sarà la scelta – si legge nel piano industriale pluriennale redatto dai vertici Fils su richiesta del Comune di Foligno – occorrerà renderla effettiva non oltre i primi mesi del 2015. In caso contrario, infatti, potrebbero venir meno le condizioni minime per la continuità aziendale. La questione finanziaria passerebbe, però, anche per una ristrutturazione organizzativa volta ad una riduzione dei costi fissi, agendo sull’assetto occupazionale. I problemi riguardano, in questo caso, sia lo squilibrio tra personale operaio ed amministrativo – quest’ultimo con unità in esubero – sia la presenza di dipendenti con forti limitazioni lavorative legate a problemi di salute. Le ipotesi al vaglio della società andrebbero dunque dal demansionamento nel primo caso a contratti part time nel secondo, ma il rischio potrebbe essere anche quello della mobilità, soprattutto in assenza di un accordo con i diretti interessati. Di questo però si tornerà a parlare la prossima settimana, quando i vertici Fils ed il Comune di Foligno siederanno al tavolo con le sigle sindacali per discutere dei livelli occupazionali della partecipata. Intanto dai sindacati fanno sapere che, se le soluzioni che verranno proposte sono quelle paventate nel corso della seduta della prima commissione consiliare, la loro risposta sarà di assoluta contrarietà. L’obiettivo dichiarato è quello di portare avanti la trattativa sulla base delle proposte già avanzate dalle stesse sigle sindacali lo scorso gennaio. E a criticare l’impostazione data al piano industriale, per come presentato dall’amministratore unico Mattioli, sono stati anche i rappresentanti dell’opposizione Stefania Filipponi di Impegno civile e Riccardo Meloni di Forza Italia. Per quest’ultimo il nodo principale sta nell’aver redatto un piano industriale che – ha dichiarato – “conta di aumentare i ricavi chiedendo l’assegnazione di maggiori servizi al Comune, anteponendo così gli interessi della Fils a quelli dell’amministrazione”. Tesi sostenuta anche dalla capogruppo di Impegno civile, che ha poi rilanciato anche la questione occupazionale. “Mi hanno sempre additata come quella che voleva far chiudere i battenti alla Fils – ha affermato la Filipponi – ma la ristrutturazione organizzativa proposta dai vertici della partecipata sta andando nella stessa direzione delle battaglie che ho portato avanti in questi anni”.

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