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Da Spoleto a San Francisco per parlare di chirurgia robotica

Pubblicato il 16 Ottobre 2014 12:37 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:05

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Valigia pronta e biglietto aereo prenotato per Alberto Patriti, chirurgo al San Matteo degli Infermi di Spoleto, che la settimana prossima volerà alla volta di San Francisco, per prendere parte al congresso mondiale della Clinical Robotic Surgical Association. Arrivato in California presenterà agli illustri colleghi una relazione dal titolo “Chirurgia epatobiliare robotica: Metodiche per preservare il fegato sano durante gli interventi per tumore”. Per lui, però, non solo un ruolo da relatore, ma anche come presidente di una seduta del prestigioso congresso. L’invito è arrivato in seguito all’importante attività di chirurgia robotica in campo epatico svolta da Patriti, sulla scia di quanto fatto sempre nella città ducale dal suo predecessore Luciano Casciola. Considerato tra i migliori specialisti al mondo nella chirurgia epatobiliare robotica, Alberto Patriti era già stato insignito del titolo di “Executive Member” dalla stessa società scientifica nel 2010, un titolo che solo pochissimi chirurghi italiani possono vantare. Si tratta dello stesso prestigioso riconoscimento del suo maestro, il dottor Casciola, che ha portato negli Stati Uniti negli anni passati i risultati ottenuti nel campo della chirurgia robotica del cancro gastrico, del retto e della milza nel corso della sua brillante carriera nel reparto di Chirurgia del San Matteo degli Infermi. Un altro importante riconoscimento per l’ospedale spoletino, quindi, che fa il paio con la recente pubblicazione, da parte della prestigiosa rivista internazionale “The World Journal of Surgery”, dello studio del dottor Patriti sugli effetti benefici della chirurgia mininvasiva nel trattamento dei tumori del fegato, attraverso metodiche robotiche che superano alcuni limiti imposti dalla chirurgia laparoscopica tradizionale.  

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