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Mario Bravi presenta il libro “Sempredallastessaparte” nella sua Nocera

Pubblicato il 16 Agosto 2023 10:45

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S’intitola “Sempredallastessaparte” ed è il libro, edito dal Formichiere, scritto da Mario Bravi, che verrà presentato nella sua Nocera Umbra sabato 19 agosto. Promosso dall’associazione culturale “L’Arengo”, l’appuntamento è alle 17.30 a palazzo Camilli e vedrà intervenire, oltre allo stesso autore, anche Renato Covino, docente di Storia contemporanea all’Università di Perugia, ed Elisabetta Masciarri, segretaria generale della Fillea Cgil dell’Umbria. Ad anticipare i contenuti del volume il professor Covino, che in una nota lo presenta non solo come “un libro di memorie di un militante sindacale e politico, che ormai da decenni svolge la sua attività nella Cgil dell’Umbria, ma il racconto di un’esperienza umana e familiare che indirizza le scelte dell’autore, che ne segna le vicende personali”. Ed è proprio l’“essere sempre dalla stessa parte” che ne rappresenta l’essenza, condizione apostrofata come “fedele alle proprie origini”. A partire dal nonno emigrante negli Stati Uniti e tornato in Italia nel 1920 quando compra un podere, per ricominciare a fare il contadino. Ma anche dal padre, costretto anche lui ad emigrare, in questo caso in Belgio e Lussemburgo per lavorare nelle miniere di carbone, dove resta fino al 1969. “La scelta di Mario Bravi – dichiara a questo proposito Renato Covino – è per alcuni aspetti obbligata, deriva dal suo Dna”. Dall’emigrazione, dunque, alla scoperta della politica – che lo ha visto, tra l’altro, candidato nel 2015 tra le fila del Pd, dal quale è poi uscito – e per arrivare, infine, all’impegno nel sindacato, quella Cgil di cui è stato anche segretario regionale. “Ma – come sottolinea il professor Covino – sempre dalla stessa parte” anche come “amara  constatazione, che pur non essendo estremista e massimalista, pur rimanendo ancorato alle linee ufficiali del sindacato, malgrado l’adesione al migliorismo di Lama e alle politiche di concertazione, non rinnegando nulla del suo passato, si trovi ad essere un eterodosso, critico nei confronti dello stato presente delle cose. Quasi per eterogenesi dei fini”. Al racconto della propria storia si aggiungono, dunque, anche considerazioni sull’Italia e sull’Umbria, “che cercano di spiegare – conclude il professor Covino – gli attuali limiti del movimento sindacale, della sinistra nel suo complesso e la disgregazione della società definita più volte, sulle orme di Bauman, società liquida”.

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