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Foligno, muore per emorragia cerebrale e salva la vita a tre persone

Pubblicato il 14 Febbraio 2015 12:50 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:56

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Un grande gesto d’amore che cade proprio nel giorno di San Valentino. È quello compiuto da un uomo e dai suoi quattro figli, che hanno dato il consenso per l’espianto degli organi della moglie e madre regalando così una nuova vita a tre persone. Alla donna, 57enne umbra deceduta per emorragia cerebrale, sono stati infatti espiantati i due reni ed il fegato. Il complesso intervento nella notte tra venerdì e sabato al San Giovanni Battista di Foligno, dove un’equipe multidisciplinare ha effettuato il prelievo dei tre organi poi trapiantati ad altrettanti pazienti. A ricevere i due reni sarebbero stati una giovane donna umbra ed un piemontese ricoverato all’ospedale Le Molinette di Torino; mentre il fegato sarebbe arrivato fino in Calabria. Tre vite restituite grazie alla famiglia della 57enne che, nonostante il momento difficile vissuto, non ha fatto mancare il proprio consenso. E proprio a quell’uomo ed ai suoi figli è andato il pensiero del direttore sanitario del San Giovanni Battista di Foligno, Franco Santocchia. “Prima di tutto – ha commentato – voglio ringraziare i familiari della donatrice per aver dimostrato una così grande sensibilità. Spero – ha quindi aggiunto – che il loro gesto contribuisca a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della donazione degli organi”. Pensiero condiviso anche dal dottor Raffaele Zava, direttore della struttura complessa di anestesia e rianimazione e del dipartimento di emergenza. “Anche il mio pensiero – ha infatti ribadito – va alla famiglia della donatrice, che in un momento drammatico  ha autorizzato il prelievo pensando alla vita di altre persone ammalate ed in attesa di trapianto. E’ stato possibile eseguire l’espianto a Foligno – ha poi spiegato Raffaele Zava – perché la donna, dopo essere stata valutata dai medici della neurochirurgia dell’azienda ospedaliera di Terni, è stata trasferita di nuovo a Foligno dove, una volta accertata la morte cerebrale, è stato possibile effettuare il prelievo. Voglio sottolineare ancora – ha quindi concluso – l’importanza della donazione che deve essere supportata da un’adeguata campagna educativa rivolta a tutti i cittadini”. Per rendere possibile questo piccolo grande miracolo per gli altri tre pazienti, per 24 ore quasi tutte le strutture sono state impegnate, a vario titolo, nella procedura di prelievo degli organi. In particolare il servizio di anestesia e rianimazione, la neurologia, l’anatomia patologica, il laboratorio analisi, il blocco delle sale operatorie e la direzione sanitaria. Oltre al dottor Zava, a far parte dell’equipe multidisciplinare sono stati anche la dottoressa Patrizia Fratta, responsabile locale dei prelievi d’organo che ha coordinato le varie fasi del prelievo insieme al dottor Zava, Liana Lentischio, responsabile della rianimazione, Luciana Rotelli e i medici Michela Cascelli, Maurizio Giuliani, Valeria Pellegrino, Andrea Tarquini, Angelo Boschi, Stefano Stefanucci, Cristina Paganelli e Vincenzo Locci della direzione sanitaria. Il tutto sotto la guida della dottoressa Tiziana Garzilli, direttore del centro trapianti di Perugia. L’ultimo prelievo di organi effettuato all’Ospedale di Foligno risale al  2012.

 

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