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Spello, conferita la cittadinanza onoraria a Federico Savina

Pubblicato il 8 Aprile 2019 11:08

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È stato un pomeriggio ricco di emozioni, quello vissuto domenica 7 aprile al teatro “Subasio” di Spello, che ha fatto da sfondo alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Federico Savina, grande professionista ma soprattutto grande uomo, che ha consacrato la propria vita ad insegnare agli altri – soprattutto alle giovani generazioni – tutto quello che ha imparato nella sua lunga carriera di tecnico del suono. Lo ha fatto e continua a farlo a Roma, dove insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma da diversi anni ormai lo sta facendo anche in Umbria, grazie allo stretto legame che ha con il “Festival del cinema città di Spello ed i borghi umbri”. 

Un legame nato per caso qualche anno fa, proprio tra i corridoi del Centro sperimentale di cinematografia di Roma dall’incontro tra il maestro Savina e la presidente del Festival spellano, Donatella Cocchini. Da lì ha preso il via una longeva e proficua collaborazione, iniziata con alcuni seminari e laboratori nelle scuole di Spello e culminata nella creazione di un format originale, che coinvolge gli allievi delle scuole comunali di musica dell’Umbria, dedicato alla musica nel cinema e pensato proprio per il Festival di Spello. Un format che, come annunciato, proprio nella giornata di domenica dal maestro Savina, il prossimo 10 maggio verrà presentato al Museo del Cinema di Torino, “la più importante sede di promozione e valorizzazione della cultura presente nel capoluogo piemontese”. 

Un evento che seguirà solo di qualche giorno, dunque, la consegna delle chiavi della Splendidissima Colonia Julia al maestro Savina da parte del Comune di Spello. Di fatto il primo e l’ultimo conferimento dell’amministrazione Landrini, votato all’unanimità da tutto il consiglio comunale “quale attestato di profonda stima e ammirazione per la sua insigne produzione nella cultura musicale cinematografica italiana, europea e mondiale – recitava il testo della pergamena realizzata a mano da Giampiero Bianchini – per l’indiscusso contributo scientifico apportato al ‘Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri’ quale divulgatore e comunicatore di altissimo livello umano e morale e come tributo di gratitudine e riconoscenza per aver voluto onorare della sua generosa attenzione la città di Spello”. “L’incontro con Federico – ha detto il sindaco – ha dato e continua a dare tanto a questa città. Ha riacceso passioni sopite e dona forza ed energia a tutti, soprattutto ai giovani. Grazie a Donatella Cocchini, presidente del Festival del cinema, per aver creato questa occasione”. 

“Sono sì onorato di questo riconoscimento – ha commentato Federico Savina – ma devo dire che è per me un onore lavorare con il Festival. Ai giovani cerco di trasferire quello che ho imparato, la fortuna che ho avuto grazie anche al modo in cui mi ha cresciuto mia madre. La mia è stata una vita fortunata, che ha richiesto solo una cosa: la curiosità”. 

“Questo riconoscimento ci riempie di gioia – ha commentato Donatella Cocchini, presidente del Festival spellano – e l’emozione è tanta. Federico è una persona generosa che si dà al Festival e ai giovani. Trovare un grande uomo, come lui, che si mette a disposizione delle nuove generazioni, che sono il nostro futuro, è una fortuna. L’augurio – ha quindi concluso – è di proseguire lungo questa strada di formazione sui mestieri del dietro le quinte, che sono mestieri fondamentali”. 

Ad intervenire anche la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria, Donatella Porzi. “Il conferimento della cittadinanza onoraria di Spello al maestro Savina la dice lunga sul legame che si è creato – ha dichiarato – e questo riconoscimento lo rende perenne. È un riconoscimento che ha il sapore del ringraziamento di tutta l’Umbria a Federico”. 

L’evento, condotto da Simona Fiordi, è stato allietato dalla voce del tenore Claudio Rocchi, accompagnato al pianoforte da Stefano Ragni ed al clarinetto da Marco Pelliccioni e un contributo video dedicato a Federico Savina da Gianfranco Callarello.

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