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Parco urbano, la denuncia di Stefania Filipponi: “Non bastano venti anni di fallimenti?”

Pubblicato il 22 Febbraio 2018 16:30

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“Vent’anni di progetti falliti e di soldi pubblici sperperati senza alcuno scrupolo o vergogna”. E’ l’attacco sferrato dalla consigliera folignate di Impegno civile, Stefania Filipponi, intervenuta sulla futura realizzazione del parco urbano che, da progetto, il Comune dovrebbe realizzare nell’area che dagli Orti Jacobilli arriva fino alla frazione di Belfiore, passando per il Parco Hoffman. “Ci si riempie la bocca di investimenti – denuncia l’esponente di minoranza – si fanno inaugurazioni e poi si omette qualsiasi doverosa manutenzione, e si lascia che tutto finisca alla malora, così si può ricominciare da capo con altri investimenti ed altre inaugurazioni”. Il riferimento è alla storia che ha interessato negli anni, da una parte, il Parco Hoffman e, dall’altro, gli Orti Jacobilli. Nel primo caso, spiega Stefania Filipponi, “circa 10 o 15 anni fa sono stati spesi 4 milioni di euro per la riqualificazione attraverso il programma Docup e, poi, durante la ‘gestione privata’ sono stati investiti altri fondi pubblici, per circa 100mila. Eppure – è l’osservazione della consigliera comunale – l’area versa in un grave stato di degrado, tanto da necessitare di una ulteriore costosa riqualificazione”. “Altra zona, stessa storia, seppur con minori risorse – prosegue -. Gli Orti Jacopobilli – commenta al riguardo – sono stati interessati, all’inizio degli anni 2000, da un progetto di restauro della palazzina, di riqualificazione del giardino, del recupero delle mura e ripristino dell’orto. Dopo anni di vergognoso abbandono – lamenta Filipponi – a maggio 2013, la maggioranza ha approvato un altro progetto, elaborato dalla facoltà di agraria, con altri costi e altre risorse pubbliche per realizzare un orto urbano con coltivazione di spezie, piante officinali. Un polmone verde – sottolinea – che, secondo i lungimiranti amministratori, doveva essere riconsegnato alla città ed essere fruibile da tutti. Invece – ribadisce – tutto chiuso”. E sono numerosi gli interrogativi che Stefania Filipponi rigira all’indirizzo dell’Ente di palazzo Orfini Podestà. “Di chi è la responsabilità e perché non si è fatta alcuna manutenzione?” Ed ancora, “può una stessa area essere riqualificata prima con fondi del piano urbano e, dopo un decennio, con risorse del piano di sviluppo rurale? Il nuovo progetto, se già redatto, é compatibile con le prescrizioni del Prg e le varianti adottate in occasione del Puc?”. Per Stefania Filipponi, comunque, “forse la questione dovrebbe essere sottoposta al vaglio della Corte dei Conti”.

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