31 C
Foligno
venerdì, Settembre 19, 2025
HomeEconomiaFirema, fumata nera al Mise tra sindacati e potenziali acquirenti

Firema, fumata nera al Mise tra sindacati e potenziali acquirenti

Pubblicato il 25 Maggio 2015 16:18 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:04

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Falchetti, arriva il Camaiore. Al “Blasone” atteso anche un figlio d’arte

Al "Blasone" sabato i ragazzi di mister Alessandro Manni affronteranno una matricola della Serie D, tra le cui fila troveranno anche il figlio di Totò Di Natale

Il Factory Fest si rinnova e conquista l’Umbria da Foligno alla Valnerina

In agenda dal 2 al 12 ottobre il festival delle arti performative proporrà un percorso unico tra creazioni inedite e nuove ritualità. La presentazione del programma sabato 20 settembre a Cannara in occasione di una conferenza-evento

Addio a Massimo Catarinucci

Settantaquattro anni, è venuto a mancare nella mattinata di giovedì 18 settembre. Dall’impegno politico a quello sociale, soprattutto nel campo della disabilità: era una figura molto apprezzata nel territorio

Nessuna notizia positiva in casa Firema, l’azienda che opera nel settore metalmeccanico e presente anche in Umbria con uno stabilimento a Spello. Da quanto emerso infatti dall’incontro al ministero dello Sviluppo economico dello scorso 21 maggio – a cui hanno preso parte i sindacati e la cordata di imprenditori presumibilmente interessati all’acquisto dei quattro stabilimenti italiani – continua la situazione di stallo. Sì, perché di fatto la trattativa non è ancora partita. A quanto pare, quindi, dal tavolo non è uscito alcunchè di buono. Ma i sindacati, nonostante tutto, continuano ad essere fiduciosi e auspicano che la situazione cambi nei prossimi appuntamenti al Mise, già fissati per il 28 maggio e il 3 giugno. “Sono stati fatti notevolissimi passi indietro e non in avanti – spiega Adolfo Pierotti, segretario regionale della Fim Cisl – Confidiamo nei prossimi due incontri per vedere se c’è la volontà o meno di giungere ad un accordo”.  Al momento, quindi, non si è entrati nella trattativa vera e propria, tanto da non poter parlare né del mantenimento dei livelli occupazionali né degli stipendi. “Il problema – sottolinea Pierotti – è che non siamo ancora certi se questi imprenditori concluderanno l’affare. Ogni volta si torna indietro, con una compagine societaria ridefinita continuamente a livello percentuale. Non capiamo proprio cosa vogliono”, conclude. Ma non solo. Attualmente i lavoratori in cassa integrazione non percepiscono nessun tipo di retribuzione, perché manca il decreto necessario. Ora quindi, dopo la fumata nera della scorsa settimana, non resta che attendere i prossimi incontri con la speranza che vengano fatti finalmente dei passi in avanti.

Articoli correlati