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Chirurgia toracico-polmonare, continua lo scontro

In seguito al dibattito tra la Regione e il primo cittadino sulla possibile soppressione del servizio di chirurgia toracico-polmonare a Foligno, sono intervenuti sulla questione anche gli esponenti dei gruppi dell'opposizione cittadina

Pubblicato il 8 Gennaio 2025 16:35 - Modificato il 9 Gennaio 2025 17:19

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Anche l’opposizione folignate interviene sulla situazione dell’ospedale. Dopo il botta e risposta tra il sindaco Stefano Zuccarini e la Direzione regionale Salute e Welfare, negli ultimi giorni hanno assunto voce in capitolo sulla questione anche tre gruppi politici dell’opposizione folignate: Patto x Foligno, Foligno in Comune e il Pd cittadino, per tramite della consigliera comunale Rita Barbetti.
Tutto è partito dalle preoccupazioni del sindaco di Foligno sulla possibile chiusura dell’Unità di chirurgia toracico-polmonare di Foligno che, in una nota dello scorso 3 gennaio, ha segnalato la possibilità che al livello regionale si “stia studiando un percorso assistenziale che prevede la soppressione di questo servizio”. Segnalazione cui è seguita la risposta della Direzione regionale Salute e Welfare che ha chiarito la situazione precisando come “non sussistano azioni di alcun tipo finalizzate alla chiusura di tale struttura ospedaliera”.

A queste si è aggiunta una nuova replica del sindaco Zuccarini: “Sulla salute dei cittadini non si può speculare politicamente – ha ribadito il primo cittadino – serve serietà istituzionale e per questo occorre precisare che sulla scorta del PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) per il tumore al polmone ora in fase di elaborazione, la chirurgia toracico-polmonare rimarrebbe unicamente presso le strutture DEA II livello, ovvero, le aziende ospedaliere di Perugia e Terni. L’attuale presenza all’interno dell’ospedale di Foligno costituisce un valore, aggiunto, in quanto in stretto collegamento con la chirurgia e con l’oncologia”. Il primo cittadino ha proceduto ricordando i dati relativi all’attività svolta al livello ospedaliero e, rivolgendosi poi all’opposizione, ha affermato: “Riguardo all’infimo tentativo di screditare il mio operato di sindaco circa un mio supposto disinteresse per la struttura ospedaliera, rispondo che i vertici sanitari e politici regionali e tutti i medici e gli operatori di qualsiasi livello, dell’ospedale di Foligno, conoscono molto bene il mio impegno costante e determinato per tutelare e promuovere l’ospedale. Mi auguro – ha concluso Zuccarini – che invece di continuare a mentire e gettare scredito sull’amministrazione comunale, siano pronti a lavorare insieme per la difesa del nostro ospedale da questo ingiustificato depotenziamento di una struttura chirurgica di eccellenza, a servizio dei pazienti folignati e non solo”.

Ad aggiungersi al dibattito anche gli esponenti politici dell’opposizione folignate. Tra gli altri Patto x Foligno, con un comunicato firmato dal presidente del gruppo Danilo Calabrese, in cui si legge: “Ci si chiede dove sia stato il primo cittadino in questi anni, mentre urlavamo a gran voce lo scempio che progressivamente abbiamo subito nella sua totale inerzia. Dov’era nelle tante manifestazioni e sit-in che abbiamo organizzato contro le scelte dell’ultima legislatura regionale? Sono stati cinque anni in cui – prosegue l’esponente dell’opposizione – piuttosto che intervenire su quello che stava succedendo alla sanità regionale e allo stesso ospedale di Foligno si sceglieva di tacere, perché il disegno era figlio dei suoi stessi ‘compagni’ di partito, grazie ai quali, oggi incombono rischi, davanti ai quali Zuccarini (solo oggi) si erige a paladino del nostro nosocomio. E riguardo alle recenti aperture alla collaborazione di cui leggiamo sui social in queste ultime ore – ha concluso nella nota –, l’auspicio è che siano sincere”.

“È a dir poco singolare che solo ora il sindaco di Foligno si accorga di una situazione strutturale presente da anni nel sistema sanitario regionale”. Queste le prime righe della nota inoltrata dagli esponenti di Foligno in Comune, nella quale si avverte sull’importanza del servizio e la necessità di portare attenzione su di esso: “L’attenzione deve essere posta sullo sviluppo futuro del servizio, che rappresenta un’eccellenza da preservare e potenziare. La riorganizzazione della rete oncologica regionale deve essere vista come un’opportunità per rafforzare le sinergie tra le strutture sanitarie umbre, non come motivo di allarme. Il servizio di pneumologia toracica di Foligno deve continuare e continuerà a rappresentare un punto di riferimento per il territorio come dimostrato dai dati oggettivi sulla qualità delle prestazioni adeguate”.

Infine, ad esprimere la propria opinione in merito la capogruppo del Pd folignate Rita Barbetti: “Dal 2019 al 2024, c’è stata l’assenza totale dell’amministrazione comunale a difendere non solo il nostro ospedale ma la sanità a Foligno. Quanti operatori sanitari, quanti medici sono andati via da Foligno durante il quinquennio 2019 – 2024? Per denunciare la latitanza e l’inettitudine dell’amministrazione comunale – ha proseguito la capogruppo –, basti solo ricordare che a Foligno, unica città in Umbria, non ha una casa di comunità, né una centrale operativa territoriale, né un ospedale di comunità. Ed ora – ha continuato – si attacca la Regione Umbria, attribuendo alla nuova amministrazione scelte che non possono ancora essere state operate. Se il sindaco ha scoperto solo ora di avere la delega alla salute pubblica della sua città, svolga il suo compito in modo responsabili, ci aiuti a rivendicare per Foligno ciò che non ha avuto durante l’amministrazione Tesei. Basti pensare a Spoleto – si legge ancora – e quanto la politica sia stata presente, a Foligno si taceva, e, ogni volta che sono stati compiuti dei soprusi, si è levata solo la voce dell’opposizione”. Rita Barbetti ha infine concluso la nota con un invito al primo cittadino: “Il sindaco dovrebbe lottare affinché il nostro ospedale conservi l’eccellenza che aveva raggiunto, si nomino i primari che non sono stati ancora nominati, si faccia tutto il possibile per implementare la medicina territoriale e si facciano delle battaglie non strumentali e non fondate sulla menzogna”.

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