La Giunta Regionale dell’Umbria ha approvato, in via preliminare, il disegno di legge che modifica la legge regionale 23 del 28 novembre 2003 sull’edilizia residenziale sociale. Promossa dall’assessore alle Politiche abitative, Fabio Barcaioli, l’iniziativa punta a rendere più accessibili gli alloggi pubblici, aggiornando la normativa alle recenti evoluzioni giuridiche e alle esigenze sociali emerse.
“Questa riforma – ha dichiarato l’assessore Barcaioli – nasce dalla necessità di correggere alcune rigidità che hanno limitato l’accesso agli alloggi pubblici, penalizzando chi ha un reale bisogno di una casa. Le modifiche proposte – ha sottolineato – sono in linea con i principi costituzionali e rispondono alle esigenze di giustizia sociale, garantendo un sistema più equo”. I cambiamenti si concentrano principalmente sui requisiti di accesso e permanenza negli alloggi di edilizia residenziale sociale (Ers).
Fra le modifiche vi è la rimozione del vincolo della residenza quinquennale continuativa in Umbria. L’attuale legge, infatti, richiede che chi richiede un alloggio Ers risieda ininterrottamente in Umbria per almeno cinque anni. La riforma, dunque, elimina questa restrizione, “rispondendo così – spiegano dall’Ente di palazzo Donini – alle recenti sentenze della Corte Costituzionale. La modifica consentirà a chi ha un legame stabile con il territorio, di 12 mesi con sei mesi nel territorio comunale, di accedere agli alloggi”.
Altra modifica sarà l’abolizione del divieto di possedere immobili all’estero. In questo caso la normativa attuale esclude dalla graduatoria chiunque sia proprietario di un’abitazione all’estero, senza considerare il valore dell’immobile. La proposta di modifica prevede che “venga effettuata una valutazione più equa del valore e della reale disponibilità dell’immobile, per evitare penalizzazioni ingiustificate. Questo intervento si allinea anche con il principio che la residenza effettiva e le condizioni di vita nel territorio regionale debbano essere prioritari”.
Infine vi sarà l’eliminazione del requisito dell’incensuratezza per tutti i componenti del nucleo familiare. Attualmente la legge prevede che nessun membro della famiglia possa avere precedenti penali per accedere a un alloggio Ers. “Con la riforma, il requisito dell’incensuratezza – proseguono dalla Regione – sarà limitato al solo richiedente diretto e non riguarderà i reati minori. Tuttavia, il requisito resterà valido per i reati associativi e quelli di particolare gravità. Questo per evitare che un’intera famiglia venga penalizzata per le azioni di un singolo componente”.
Il disegno di legge sarà ora sottoposto all’iter legislativo previsto, con il coinvolgimento delle commissioni competenti e con il contributo delle forze politiche interessate, per arrivare alla sua approvazione definitiva nel pieno rispetto dei diritti di tutte le cittadine e dei cittadini umbri.