Oltre 300 ragazzi, pronti a ricevere il sacramento della cresima, si sono ritrovati nella mattinata di giovedì 17 aprile nella cattedrale di San Feliciano per ricevere da monsignor Domenico Sorrentino l’olio crismale. Un appuntamento che si rinnova ogni anno e che in questo 2025 si è potuto nuovamente celebrare nella chiesa madre di Foligno. “Oggi la gioia ancora più grande – ha dichiarato il vescovo di Foligno e Assisti-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, a margine dell’incontro con i ragazzi – perché abbiamo potuto celebrare questo momento in cattedrale. I nostri ragazzi hanno così potuto sentire la bellezza della Chiesa madre e capire anche meglio perché la figura del vescovo è particolarmente coinvolta nella cresima”. Ma non solo. “Hanno capito – ha proseguito monsignor Sorrentino – che la cresima è il momento culminante del loro incontro con Gesù, che comincia con il battesimo e che nella cresima trova il suo compimento. Ma questo – ha sottolineato il vescovo folignate – non significa che tutto finisca con la cresima, anzi da lì tutto comincia”.
Per monsignor Sorrentino, però, c’è ancora tanto cammino da fare. “Facendo un piccolo esperimento con i ragazzi, ci siamo accorti che purtroppo la parola di Gesù non ha nelle case la centralità che dovrebbe avere. Degli oltre 300 ragazzi presenti, la quasi totalità ha detto come quotidianamente si ascolti o si guardi la tv, ma solo in pochissimi casi si legge una pagina di Vangelo e questo ci fa riflettere; ci dice che dobbiamo andare avanti nel cammino intrapreso, per cui i ragazzi dopo la cresima devono essere invitati a diventare ‘amici del Vangelo’ grazie anche all’aiuto di Carlo Acutis, di giovani annunciatori del Vangelo e delle famiglie del Vangelo, perché abbiamo bisogno che le case diventano realmente la chiesa di Gesù, cioè la comunità di Gesù. Oggi più che mai questo è necessario”.
Una mattinata, quella vissuta in cattedrale dai ragazzi della diocesi, all’insegna dell’entusiasmo e con una missione precisa affidatagli loro dal vescovo. “Carlo Acutis ha convertito la sua famiglia, lo ha fatto con l’amore semplice che aveva per Gesù e ponendo delle domande che erano semplici ma al tempo stesso imbarazzanti per i genitori, portandoli a riprendere il rapporto con la fede. Quindi, è vero che i genitori devono aiutare i ragazzi, ma anche i ragazzi possono aiutare i genitori”. Come detto, il vescovo ha inoltre consegnato l’olio crismale ai giovani di tutte le unità pastorali della Diocesi. “Prima ancora però – ha concluso – gli consegnato il Vangelo di Gesù. Insieme abbiamo memorizzato un versetto speciale, quello in cui Gesù ci ricorda che senza di lui non possiamo far nulla e che dobbiamo essere come tralci uniti alla vita. I ragazzi lo hanno memorizzato e spero che li segni per sempre”.