Colpi messi a segno in pochissimi minuti. Era un gruppo capace di operare molto rapidamente e anche ben collaudato quello che gli agenti del Commissariato di Foligno, diretto dal vicequestore Adriano Felici, sono riusciti a far saltare, dopo mesi di incessanti indagini, condotte con attività di osservazione e pedinamenti. L’arresto è scattato nella notte tra lunedì 5 e martedì 6 maggio. A finire in manette cinque cittadini italiani, ritenuti responsabili di concorso in numerosi furti in abitazione, sia tentati che portati a termine.
L’importante operazione che ha permesso di stringere le maglie attorno al gruppo criminale è stata condotta – come detto – dagli agenti del Commissariato di via Garibaldi con la collaborazione della Squadra mobile di Perugia. Sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Spoleto, i poliziotti agli ordini del dirigente Felici hanno avviato, a partire dallo scorso mese di febbraio, un’articolata attività di indagine che ha permesso di documentare le capacità operative della banda, risultata di fatto – come detto – molto rapida e collaudata al punto da riuscire a mettere a segno il colpo impiegando pochissimi minuti.
Colpi che hanno sì riguardato il territorio di Foligno, dove i cinque si erano ben radicati, ma che hanno interessato anche altri comuni della provincia, da Trevi a Bevagna, da Bettona a Todi, passando per Collazzone.
Raccolti tutti gli elementi necessari a procedere, la Procura della Repubblica di Spoleto ha chiesto ed ottenuto dal Gip di Spoleto l’ordinanza con la quale è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei cinque membri del gruppo, risultati – tra l’altro – già noti alla polizia per reati contro il patrimonio ed alcuni dei quali gravati da precedenti specifici per furto in abitazione.
Nella notte, dunque, l’arresto dei cinque, effettuato in collaborazione con alcuni equipaggi del Reparto prevenzione crimine “Umbria-Marche”. Nel corso dell’operazione i poliziotti hanno anche rinvenuto diversi arnesi atto allo scasso, walkie-talkie presumibilmente utilizzati dai cinque per comunicare tra loro a colpo in atto così da non dover utilizzare i cellulari e anche alcuni oggetti considerati provento di furto, come gioielli.