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Gualdo Cattaneo, le mura del 1450 tornano al loro antico splendore

Pubblicato il 13 Luglio 2015 14:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:36

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L’incontro promosso dal locale comitato è in programma per venerdì 7 novembre nella sala adiacente la chiesa di San Paolo a Foligno. Ad intervenire l’assessore alle Infrastrutture Francesco De Rebotti e anche Guido Perosino, in passato amministratore di Quadrilatero

Le mura urbiche di Gualdo Cattaneo tornano al loro antico splendore. Costruite attorno al 1450, nel febbraio del 2014 crollarono a seguito degli eventi alluvionali che colpirono gran parte dell’Umbria. Grazie ad un intervento che ha bloccato il movimento franoso, finanziato interamente dalla Regione con i fondi della Protezione Civile, è stato possibile consolidare e recuperare la cinta muraria. Un intervento fortemente voluto dall’amministrazione gualdese perché, come spiegato dal primo cittadino Andrea Pensi al termine della cerimonia di inaugurazione, non solo è stato utile alla messa in sicurezza del centro storico ma anche indispensabile per la sua salvezza. Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal Sindaco alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – presente alla cerimonia insieme all’assessore regionale ai lavori pubblici, Giuseppe Chianella –  per aver finanziato interamente l’intervento nonostante la ristrettezza delle risorse pubbliche. Sebbene i lavori siano stati conclusi, anche l’altro versante delle mura è interessato da un movimento franoso per il quale il Comune ha già predisposto un progetto di consolidamento e recupero per un importo di 7 milioni di euro. Il progetto rientra nel piano generale di interventi presentato dalla Regione Umbria al Governo – per un ammontare di oltre 350 milioni di euro –  nella speranza che venga autorizzato e finanziato quanto meno un primo stralcio di 80 milioni di euro utile a far ripartire una politica di interventi sulle opere pubbliche. Se da un lato, infatti, tali lavori garantiscono la messa in sicurezza di aree urbane e del territorio, dall’altro – ha spiegato la presidente Marini – contribuiscono a sostenere un settore economico, quello dell’edilizia e delle opere pubbliche, che aiuterebbe la ripresa economica. 

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