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Quintana, per le vie di Foligno sfila la bellezza e la magnificenza

Sabato sera lungo le vie e le piazze del centro il corteo delle rappresentanze rionali, ultimo atto prima dell’attesissima la Rivincita. Il presidente Metelli: “Questa Giostra racchiude in sé tutta la parte più bella della città”

Pubblicato il 14 Settembre 2025 13:21 - Modificato il 14 Settembre 2025 15:01

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Vie e piazze ancora una volta affollate, a Foligno, per ammirare la bellezza e la magnificenza del corteo delle rappresentanze rionali della Quintana. Uno spettacolo, quello andato in scena nella serata di sabato 13 settembre, che ha rappresentato di fatto l’ultimo atto prima dell’attesissimo appuntamento di oggi pomeriggio (domenica 14 settembre) al Campo de li Giochi, quando i binomi dei dieci rioni si sfideranno all’ultimo anello per la conquista del palio della giostra settembrina.

Dopo aver attraversato il centro storico cittadino, tra gli applausi e gli sguardi rapiti di appassionati e curiosi ma anche tra i cori dei contradaioli, il corteggio barocco ha fatto il suo ingresso nella centralissima piazza della Repubblica, dove si è tenuto il consueto cerimoniale. Ad aprirlo, come da tradizione, gli interventi istituzionali, a cominciare da quello del presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, che ha parlato di una Giostra che “ha conquistato Foligno con la passione, l’altruismo e il cuore” e che “racchiude in sé tutta la parte più bella della città”. Dal numero uno di palazzo Candiotti, poi, un pensiero ai giovani. “Tantissimi ragazzi sono con noi – ha detto – e per questo ci possiamo sentire salvi e fortunati. Chi si è dedicato alla Giostra lo ha fatto perché i ragazzi crescano meglio rispetto ad una città vuota”.

Ricordando, poi, l’importante anniversario del prossimo anno, quello con gli 80 anni della Quintana, Domenico Metelli si è detto contento di poter proseguire il viaggio sotto lo sguardo benedicente di monsignor Domenico Sorrentino, che per volere del Papa continuerà a prendersi cura delle diocesi di Foligno e Assisi anche per il prossimo anno. “Monsignor Sorrentino è diventato un quintanaro – ha commentato il presidente Metelli -, ha capito il l’importanza della Giostra e noi lo amiamo perché ci sta vicino. Nonostante venga da una settimana impegnativa questa sera (ieri, ndr) non è voluto mancare: oltre a essere un bravo pastore, è una brava persona”. Congedandosi, Domenico Metelli ha quindi definito la Quintana come una delle “più belle feste d’Europa” capace di regalare momenti di leggerezza in un mondo segnato da guerre e tragedie.

A prendere la parola è stato, quindi, il sindaco Stefano Zuccarini. “Vedere Foligno così viva, vivace e accogliente mi ha riempito di orgoglio” ha detto, sottolineando come i “quintanari sono il volto più bello della città”, un “esempio di dedizione e buoni sentimenti”, connotati da “spirito di sacrificio” e dalla capacità di “fare aggregazione senza distinzioni”. Per il primo cittadino folignate “un patrimonio che non ha eguali in Europa”. Zuccarini ha quindi paragonato la Quintana a un maestoso albero che con il passare degli anni “non perde la sua forza ma rinnova le sue radici e offre sempre nuovi frutti”: un pensiero, dunque, ai quintanari che non ci sono più ma anche a coloro che ne hanno raccolto il testimone. “Il traguardo degli 80 anni – ha quindi dichiarato in conclusione – sarà un’altra grande opportunità per vincere nuove sfide”.

E sulla Quintana e sul suo popolo è scesa, anche in questa edizione settembrina, la benedizione del vescovo. Ricordando la recente canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, monsignor Domenico Sorrentino ha parlato di due giovani che “hanno detto al mondo che si può essere felici se facciamo tutte le cose dando ad esse un senso vero, quello dell’amore per Dio e tra di noi”. Per il vescovo Domenico, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati “sarebbero stati certamente quintanari” perché, ha dichiarato, “è possibile essere quintanari e santi allo stesso tempo”.

Con uno sguardo alla situazione internazionale, monsignor Sorrentino – che nella mattinata di sabato insieme agli altri vescovi umbri e a 6.500 fedeli ha vissuto il pellegrinaggio giubilare regionale a Roma con il Papa – ha quindi sottolineato come la Quintana debba essere “una protesta e un annuncio a fermare le bombe, le guerre e il sangue, perché – ha detto – vogliamo una società come quella che stiamo cercando di costruire nella nostra città con la Quintana. Una società capace di portare amore e solidarietà”.

Conclusi gli interventi istituzionali, la festa in piazza è andata avanti con l’arruolamento e la benedizione dei cavalieri, ma anche con l’emozionante lettura del bando da parte di Claudio Pesaresi, con la quale quintanari e non si sono dati appuntamento per questo pomeriggio al Campo de li Giochi, dove sarà ancora una volta Rivincita. 

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