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Bevagna, 35mila frecce pronte ad essere scoccate. La città capitale del tiro con l’arco

Pubblicato il 6 Agosto 2015 10:26 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:24

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Sei giorni di gare, oltre settecento i partecipanti già iscritti all’evento e duemila persone pronte ad arrivare a Bevagna. La città delle Gaite è sempre più la capitale italiana del tiro con l’arco ed è pronta ad ospitare i prossimi campionati italiani. La decisione è arrivata dalla Fiarc e vedrà Bevagna protagonista dal 24 al 29 agosto con arcieri provenienti da tutte le regioni dello Stivale. Alla locale compagnia Arcatores de Mevania il prestigio di organizzare il campionato. A presentare l’evento, oltre al vicesindaco Mirco Ronci, anche il presidente della Federazione italiana arcieri di campagna Alessandro Salvanti ed Oscar Bettini, presidente della compagnia Arcatores de Mevania. “Già nel 2002 questa città aveva ospitato un campionato nazionale e fu il primo a raggiungere il limite massimo di partecipanti – ha ricordato il presidente federale – quando, a distanza di tredici anni ci siamo ritrovati a valutare le candidature non abbiamo avuto dubbi ed abbiamo voluto puntare sul sicuro, premiando così anche la grande attività portata avanti a livello locale”. Basti pensare che su di una realtà che conta circa cinquemila abitanti, l’associazione degli arcieri ne conta una sessantina. “A nome del sindaco e dell’intera amministrazione comunale ringrazio gli Arcatores e la Fiarc per dare a Bevagna questa grande opportunità di visibilità nazionale – ha dichiarato il vicesindaco Mirco Ronci – non solo nel settore sportivo ma anche come occasione di sviluppo turistico ed economico, mettendo a disposizione dell’evento le nostre bellezze storico architettoniche, paesaggistiche e le nostre eccellenze enogastronomiche”. Il presidente degli Arcatores Mevania, Oscar Bettini nel ringraziare l’amministrazione comunale, la federazione e tutti i volontari della compagnia, ha sottolineato il fatto che “alle gare parteciperanno arcieri dai sei ai settantenni, per un giro d’affari stimato intorno ai quarantamila euro, durante le quali saranno scoccate qualcosa come 35mila frecce”. 

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