Una scelta rischiosa su cui è mancato un confronto diretto. Questo in estrema sintesi il commento di Terranostra Umbria e Coldiretti sull’introduzione della tassa di soggiorno a Foligno, della quale le associazioni hanno appreso l’introduzione dagli organi di stampa e non attraverso un confronto diretto con l’amministrazione.
“È un metodo che non condividiamo – ha dichiarato Elena Tortoioli, presidente di Terranostra Umbria – soprattutto perché parliamo di un provvedimento che incide direttamente sull’attività di decine di imprese agrituristiche. Sarebbe stato doveroso attivare prima un percorso di ascolto e di confronto con le rappresentanze di categoria, così da dimostrare attenzione alle esigenze e al lavoro delle imprese del territorio”.
Un’imposta approvata a inizio dicembre che entrerà in vigore a partire dal 1° aprile 2026, rispetto alla quale Coldiretti e Terranostra restano convinte, come precisato dalle stesse associazioni, della necessità di prevedere l’esonero per gli ospiti delle strutture agrituristiche, realtà che per loro natura propongono un turismo diverso da quello urbano.
“Gli agriturismi sono prima di tutto imprese agricole – ha sottolineato Anna Chiacchierini, presidente Coldiretti Perugia – spesso situate in aree marginali o ai confini del territorio comunale, che non usufruiscono in modo significativo dei servizi cittadini. Applicare indiscriminatamente l’imposta significa non riconoscere la specificità del settore e rischia di penalizzare ulteriormente chi già opera in contesti complessi”.
“Chiediamo quindi – ha poi precisato Chiacchierini – un incontro con l’amministrazione comunale di Foligno al fine di avviare un dialogo costruttivo e individuare soluzioni eque e rispettose della specificità dell’agriturismo, patrimonio economico, sociale e ambientale del territorio. Quella dell’imposta di soggiorno, tra l’altro, come continuiamo a ripetere – ha concluso – è sicuramente una ‘partita’ che dovrà coinvolgere, nel prossimo futuro, in maniera sempre più omogenea tutti i Comuni umbri, armonizzando il più possibile azioni e regolamenti che vengono messi in campo, ad ora, ancora in maniera poco organica”.
Della questione, si è ampiamente discusso anche nel consiglio comunale di ieri (29 dicembre), con numerosi interventi da parte dell’opposizione. Una seduta nel corso della quale i consiglieri sono stati chiamati a votare sull’approvazione di vari punti, tra cui il bilancio di previsione comunale 2026-2028 che tra le entrate prevede anche gli introiti provenienti dalla tassa di soggiorno per circa 400mila euro.
“Nella nota integrativa dell’imposta di soggiorno – è intervenuto Tommaso Feliziani (Pd) – vengono rendicontate delle spese che il Comune di Foligno già sostiene e quindi oneri finanziari per cui ci sono già delle risorse. A fronte di quest’entrata non viene previsto, o quantomeno comunicato, cosa si farà con quei 400mila euro in più. Se con questi proventi – ha sottolineato – si vanno a coprire spese già sostenute dal Comune si va, di fatto, a liberare una parte corrente. Ma come verranno utilizzati i proventi lo scopriremo nelle prossime puntate”.
“Si tratta di un’imposta che non grava direttamente sui cittadini folignati, ma non si può comunque prendere a cuor leggero – ha poi aggiunto David Fantauzzi (M5s) – perché può incidere sulla scelta di un turista di soggiornare o meno a Foligno. Non siamo d’accordo con il regolamento stabilito dall’amministrazione tanto che abbiamo prodotto due emendamenti che andavano incontro alle esigenze di portatori di disabilità e di coloro che si spostano per lavoro”.
Il dibattito in consiglio comunale è poi proseguito su altre questioni contestate dall’opposizione relativi al bilancio di previsione. Questioni rispetto alle quali non si è fatta attendere la risposta dei consiglieri di maggioranza e dell’assessore al Bilancio, Riccardo Meloni: “È tutto opinabile – ha precisato – però gradiamo che la vostra opinione sia suffragata da discorsi che hanno una reale e concreta divergenza con le nostre idee ma anche che si basino su numeri concreti”.
“Tutti i comuni umbri adottano la tassa di soggiorno – è intervenuta l’assessore al Commercio, Elisabetta Ugolinelli -. Noi, dal 2026, la adotteremo per dare ulteriori servizi”.





















