20.6 C
Foligno
giovedì, Agosto 28, 2025
HomeCulturaPistoia Capitale italiana della Cultura 2017: ancora un "no" per Spoleto e...

Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017: ancora un “no” per Spoleto e Terni

Pubblicato il 25 Gennaio 2016 16:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:43

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Quintana, cavalieri alla conquista del “Guanto della Rivincita”

A palazzo Trinci presentato il palio di Giostra realizzato dagli artisti LuLù Nuti e Floating Beauty insieme ai ragazzi della cooperativa sociale EllElle. Nel corso della serata estratto anche l'ordine di partenza dei binomi per le prove ufficiali

Lorenzo Gubbini bronzo ai Mondiali Giovanili di Winnipeg

In coppia con Caterina Gallo, l'arciere folignate ha battuto gli Stati Uniti, conquistando il terzo gradino del podio della categoria juniores in Canada. Ora testa ai campionati coreani che avranno inizio il 5 settembre, mentre nel cassetto c’è il sogno di Los Angeles 2028

Dopo 11 anni l’“Orfini” cambia preside: si chiude l’era Trampetti

In arrivo da Spoleto Massimo Fioroni, che subentrerà alla storica dirigente andata in pensione. Con un post di commiato sui social, ha salutato i docenti e soprattutto gli studenti, definendoli “il vero volto della scuola, il più bello e autentico”

“Per la completezza del progetto, proiettato anche verso l’internazionalizzazione, la Capitale italiana della Cultura 2017 è Pistoia”. Sono queste le parole del ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini sulla decisione presa dalla commissione del Mibact. Un lavoro collegiale, che prosegue dal mese di giugno, con 24 candidature ridotte poi a dieci per il titolo del 2016. “Non c’è nessuno che demerita – ha detto il professor Marco Cammelli – e questo è un dato importante da dire subito, a conferma dell’utilità di questi processi effettuati quasi sempre continuamente grazie ad un puntuale lavoro di gruppo di cui ci assumiamo la piena responsabilità”. Ancora un no, dunque, per Terni e Spoleto che, dopo la nomina di Mantova a Capitale della Cultura 2016, speravano in una rivincita insieme alle altre sei città rimaste a secco. “Abbiamo accelerato il processo di scelta – ha sottolineato Dario Franceschini – per attuare un processo virtuoso per tutte le città, dal piccolo borgo ai centri più grandi. Il problema sarà come gestire le sempre più numerose candidature. Un po’ come per gli Oscar”.

 

Articoli correlati