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Foligno, settanta anni dal primo consiglio comunale. LE FOTO DELLA GIORNATA

Pubblicato il 18 Aprile 2016 13:03 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:45

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E’ stato ricordato questa mattina a Foligno, nella sala consiliare del Comune, il 70° anniversario del primo consiglio comunale svoltosi nell’aprile del 1946 (riunitosi, per la precisione, il 24 aprile del 1946 con l’elezione del sindaco Italo Fittaioli). Ha introdotto i lavori il presidente del consiglio comunale, Alessandro Borscia, ricordando l’importanza della partecipazione della popolazione dopo il periodo bellico. E’ stato sottolineato che le prime elezioni amministrative furono il primo passo verso la costruzione di uno Stato democratico, che ha poi aperto le porte alla Repubblica nata con il referendum del 2 giugno 1946 e alla Costituzione democratica. Il primo Consiglio comunale era composto da 40 cittadini, eletti tra le fila di 5 partiti: Pci (7.942 voti), Dc (6.470 voti), Psi (5.062 voti), Pri (2.760 voti) e Pli (607 voti). Tra i primi consiglieri comunali c’erano operai, studenti, avvocati, contadini, insegnanti, imprenditori, ferrovieri, impiegati, tipografi, artigiani. Una volta eletti, per entrare in consiglio comunale, secondo quanto previsto dalla legge, era necessario sostenere la prova dell’alfabetismo, tanto che l’elezione di uno dei consiglieri non venne convalidata. Nel suo intervento il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha posto l’accento sul fatto, che, tra i consiglieri comunali, c’erano personalità che negli anni successivi “svolsero ruoli importanti al livello locale e nazionale tra cui Giuseppe Salari, Luciano Radi, Benedetto Pasquini, Sante Brinati. Il primo consiglio comunale, pur operando in un contesto di grandi difficoltà – ha detto il sindaco – grazie alla tenacia e alla levatura morale di tanti suoi protagonisti, tracciò la strada per fare in modo che Foligno si risollevasse dalle rovine della guerra. Erano tempi difficili – prosegue Mismetti – ma in cui c’era l’entusiasmo di ricostruire. Negli anni il consiglio comunale di Foligno è cambiato, sono cambiati i partiti, le persone, il contesto economico e sociale, ma ha sempre svolto con grande intensità il ruolo di momento unificante, guidando i momenti che hanno segnato la storia della città e del Paese. C’è bisogno che ogni consiglio comunale svolga con responsabilità l’impegno assunto per conto dei cittadini, facendo prevalere sempre l’interesse generale della comunità. Si deve avere la consapevolezza che le istituzioni non possono essere teatro di beghe interne a gruppi e partiti, ma luogo di confronto per dare risposte a grandi e piccoli problemi della comunità. I diversi punti di vista e le ambizioni anche individuali spesso mettono in secondo piano la città e la comunità. Viviamo tempi di forte disagio e di difficoltà, ma anche di grandi cambiamenti e opportunità e c’è bisogno di maggiore responsabilità e più senso di appartenenza. Impegni e ruolo devono essere assunti per servire la comunità. Troppo spesso assistiamo a consigli comunali rinviati per mancanza del numero legale – ha concluso il primo cittadino. Non deve esserci distinzione tra maggioranza o minoranza, ma tutti i consiglieri comunali eletti hanno il dovere di contribuire al buon funzionamento degli organismi”. Dopo Mismetti e alla presenza anche di alcuni studenti, è intervenuta la presidente del consiglio regionale dell’Umbria, Donatella Porzi, che ha posto l’accento sul ruolo importante svolto dalle donne a Foligno “a partire da quando è ricominciata l’esperienza della democrazia”. Per la vicepresidente della Camera dei deputati, Marina Sereni, “oggi, come 70 anni fa, il consiglio comunale è il cuore della comunità. Allora si scelse di ricostruire a partire dalla dimensione comunale per riavvicinare la popolazione alle istituzioni”. Nel processo di crescente impegno delle donne in politica, Marina Sereni ha osservato che “c’è voluto molto tempo perché le donne assumessero un ruolo nelle istituzioni parlamentari. Basti pensare che solo nel 1976, con Tina Anselmi, una donna ha fatto parte del governo, e solo tre anni dopo, Nilde Jotti, è diventata presidente della Camera dei deputati”. Lo storico Antonio Nizzi ha ripercorso i passaggi della storia democratica cittadina ricordando i principali personaggi che hanno assunto incarichi di responsabilità. 

 

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