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Socialisti, Ciancaleoni: “Non mi piego, in consiglio secondo coscienza”

Pubblicato il 18 Aprile 2016 15:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:44

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E’ attraverso una lettera inviata alla redazione di Rgunotizie.it che Roberto Ciancaleoni, capogruppo socialista all’interno del consiglio comunale di Foligno, interviene sulla lotta interna al partito che negli ultimi giorni ha portato alla sua uscita dalla segreteria cittadina. Roberto Ciancaleoni non è più alla guida del Psi di Foligno, con la votazione per il nuovo segretario che è stata fortemente contestata attraverso un botta e risposta con Silvano Rometti su queste pagine. “Il disastro del Partito socialista umbro”, così si intitola la lettera di Ciancaleoni, che descrive il suo punto di vista sul Psi umbro. “Per quanto mi riguarda – conclude nella lettera Ciancaleoni – non mi renderò complice di questa sciagurata conduzione del partito, non mi piegherò agli ukase di costoro e svolgerò secondo coscienza il mio dovere di consigliere comunale nell’interesse generale di Foligno”. Insomma, il capogruppo Psi ribadisce con le parole quanto sta portando avanti con i fatti all’interno del consiglio comunale folignate. Insieme a Schiarea (MpF) e Finamonti (Pd) fa parte della triade che da diverse settimane sta creando problemi alla maggioranza di Nando Mismetti.

Ecco di seguito la lettera inviata da Roberto Ciancaleoni:

Avevo immaginato che il PSI fosse interessato a tutelare la propria forza organizzativa ed elettorale e fosse impegnato, grazie alle battaglie sociali condotte in sede nazionale e locale, ad ampliare il proprio radicamento sociale e quindi politico. Pensavo che il presupposto a tale obiettivo fosse innanzitutto la capacità di tenere insieme tutti i propri militanti cercando sempre le ragioni del dialogo.

I fatti invece si incaricano di dimostrare che il PSI nazionale e quello umbro è composto da un ceto politico autoreferenziale interessato solo a non disturbare il PD con l’intento di ottenere qualche aiuto alla sopravvivenza, grazie alla generosità del PD in cambio della rinuncia del PSI ad esercitare l’azione politica.

Il risultato, come avevo annunciato di rivelare, è una valanga di abbandoni del PSI di moltissimi autorevoli compagni. Ecco un parziale significativo elenco: Amelia Franco Santarelli Vice sindaco; Spoleto Lisci Stefano già vice sindaco; Terni Piacenti D’Ubaldo già vice presidente della Provincia – Mario Quartini già membro del comitato regionale – Andrea Difino (già segretario della federazione); Gubbio Nicola Aloia già consigliere comunale; Marsciano Virgilio Lipparoni già vicesindaco; Nocera Giuseppe Pesciaioli (fondatore della sezione locale); Tribolati Gianluca già assessore a Trevi; Giuseppe Boccolini storico consigliere comunale PSI a Terni; Claudia Bastianelli membro della segreteria regionale umbra e già segretaria nazionale dei giovani socialisti; Andrea Massari responsabile organizzativo del PSI in Valnerina e consigliere comunale.

Credo bastino questi nomi, ma se non fossero sufficienti potrei continuare. I risultato è devastante. Nessun consigliere comunale nelle città di Terni; Spoleto; Umbertide; a Gubbio esclusi dalla giunta ( il partito dal 9% alle ultime elezioni è sceso al 3%); a Perugia a causa della sconfitta elettorale della coalizione il PSI da tre consiglieri è sceso ad uno. Anche questo elenco è incompleto, ma volendo se qualcuno proprio lo desidera posso ampliarlo. A Foligno il PSI dal 6% alle ultime elezioni a causa delle divisioni e dei provvedimenti conseguenti che alla luce dei fatto odierni si sono dimostrati sbagliati e per questo devo dare atto che sbagliammo in tanti, il PSI si è ridotto a poco meno del 3%. Chiunque di fronte a questo immane disastro si renderebbe conto che provvedimenti disciplinari, azioni autoritarie, oltre ad essere sbagliate per principio, sono follie destinate a distruggere quel che resta del PSI Umbro. Purtroppo, invece, la logica che presiede le scelte di oggi non è la crescita del partito, non la discussione di merito delle questioni che vengono sollevate dai compagni, ma la difesa acritica degli amici fedeli, che tali saranno solo finché ci sarà coincidenza di interessi personali, protetti a prescindere dalle ragioni politiche e dell’interesse generale del partito. Quello che conta è la fedeltà agli obiettivi del capo del momento e in nome di tale fedeltà si compiono tutte le prevaricazioni possibili stracciando non solo lo Statuto del partito, ma calpestando anche il rispetto delle persone che dovrebbe rappresentare un tratto distintivo della cultura e della tradizione democratica dei socialisti. La devastazione etico politica che ne consegue rischia di cancellare ogni traccia della residua flebile capacità del PSI di svolgere il ruolo politico e di sanzionarne la lenta estinzione. Per quanto mi riguarda non mi renderò complice di questa sciagurata conduzione del partito, non mi piegherò agli ukase di costoro e svolgerò secondo coscienza il mio dovere di consigliere comunale nell’interesse generale di Foligno”. Roberto Ciancaleoni

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