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Dall’Australia a Gualdo Cattaneo: il viaggio in moto (a ritroso) di Pagliochini

Pubblicato il 9 Agosto 2014 14:46 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:46

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Giampiero Pagliochini, residente a Ponte di Ferro di Gualdo Cattaneo, in sella alla sua fida moto, una fuoristrada eccezionale per dimensioni e per attrezzatura trasportata che lo porterà in pratica in ogni parte del mondo in un viaggio-record nel quale saranno percorsi ben 30mila chilometri in solitario toccando ben 33 paesi, è già partito alla volta della sua meta e, questa volta, si tratta di un viaggio particolarissimo, anche in questo caso da guiness dei primati perché il biker umbro farà un viaggio a ritroso, vale a dire partirà (o meglio è già partito dall’Australia) per arrivare dopo circa 6 mesi a Milano. E durante la sua avventura, Pagliochini fungerà anche da giornalista ovvero terrà un book di viaggio che racconterà in esclusiva ad un giornale che quindi potrà seguire passo passo le sue lunghe peregrinazioni a partire dalla terra dei i canguri.
La data di partenza è stata l’11 giugno da Perth in Australia e, secondo stime quanto mai precise, si dovrebbe concludere all’inizio di novembre per poter partecipare dal 6 al 9 novembre a Milano all’esposizione mondiale del motociclismo. Una vera e propria impresa che condurrà il nostro uomo dall’Australia, fino alle barriere coralline del nord, per far tappa in Papua Nuova Guinea per raggiungere l’Indonesia, per poi arrivare in Malesia e Thailandia, in Cambogia per poi entrare in Vietnam e in Myammar in Birmania, il grande “continente” dell’India fino al Butan. Si passa quindi attraverso i paesi dell’ex Urss, per arrivare in Iran e puntare dritto verso l’Europa e giungere in tempo (incredibilmente!) a Milano, tappa di arrivo in un viaggio no-stop di sei mesi. La sua avventura ha inizio dopo un volo di 17 ore fino in Australia. Primi problemi fortunatamente risolti con la dogana. Primario naturalmente il recupero della moto, spedita con la compagnia Emirates. Percorsi 300 metri ecco arrivare negli uffici e, espletate le non semplici formalità doganali, arriva in un ufficio vicino per ispezionare la moto. Un primo addetto gli dice di ripassare domani, poi si impegna con un secondo uomo che sblocca la situazione, controlla scrupolosamente il tutto e poi dà l’ok. “Alle ore 18 – parla il protagonista – rimonto la moto e parto, ma non è facile orientasi di notte e quindi non noto il distributore sulla strada e quindi dopo pochi chilometri sono a secco e dovrò andare a trovare carburante. Non mi scoraggio per così poco e trovo un’anima buona che mi accompagna ad un altro distributore dove acquisto una tanica di 5 litri. Ringrazio e riparto verso Perth. Sono stanco e affamato. Mi fermo e mangio ad un McDonald e cerco dove dormire. All’indomani ho un appuntamento con un ragazzo perugino che lavora e vive a Perth. Lo raggiungo seguendo la cartina, ma incappo in una sosta fuori dalle righe con un poliziotto zelante che mi fa una bella lavata di testa chiedendomi la patente internazionale che ho esibito prontamente. Il ragazzo perugino mi accompagna in una sorta di ostello della gioventù dove trovo tanti ragazzi che potrebbero essere miei figli. Ottanta euro per mangiare. La sera esco con alcuni ragazzi italiani che sono giunti con le moto qualche tempo fa ed ora hanno anche un figlio. Ringrazio e saluto e il mio viaggio continua”. Naturalmente in queste righe non potremmo mai riuscire a descrivere tutte le peripezie che Pagliochini, il nostro eroe della moto, incontrerà lungo i 30 mila chilometri che dovrà percorrere per arrivare alla meta, ma siamo sicuri che lui se la caverà in ogni situazione anche le più pericolose e disagiate perché oltre la preparazione tecnica e fisica avrà dalla sua parte anche una grande pazienza e la volontà ferrea di fare il viaggio dei suoi sogni fino all’ultimo metro ma naturalmente in piena sicurezza. Certo alla fine del suo book di cose strane e particolari ne avrà viste tante nei tre continenti che visiterà e tutte resteranno nei suoi occhi e nel suo cuore. Il nostro farà un pieno di nuove amicizie, di cultura nel senso lato del termine e di bellezze paesaggistiche fantastiche ed incomparabili e sarà difficile per lui dopo sei mesi di pura avventura in ogni paese del mondo, ritornare nell’angusta Ponte di Ferro avendo ancora nello sguardo i posti fantastici visitati, dove però troverà i suoi cari che lo hanno atteso per mezzo anno trepidando per lui e quasi insieme a lui.

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