Con modi gentili chiamava le sue vittime, tutte prostitute che lavoravano su appuntamento in appartamento. Ma una volta arrivato nelle loro case, la persona affabile al di la del telefono, di persona si trasformava diventando violento. Nessuna prestazione erotica, bensì delle vere e proprie violenze sessuali che culminavano con il derubare le prostitute dei loro incassi giornalieri. Un modus operandi che è costato caro ad un albanese di 30 anni residente a Trevi. Finito agli arresti domiciliari la scorsa primavera per un episodio di questo tipo a Perugia, l’albanese ci è ricascato verso fine maggio con un’altra prostituta, questa volta di Foligno. L’uomo, dopo averla violentata, le ha portato via 250 euro. La donna, una giovane italiana, ha trovato il coraggio di denunciare tutto alla polizia. Gli indizi forniti agli uomini del vice questore Bruno Antonini e l’analogo caso di Perugia segnalato dai colleghi del Capoluogo (insieme ai tabulati telefonici), hanno condotto gli agenti a U.E., queste le iniziali dell’uomo. Per intimorire le sue vittime l’albanese utilizzava un coltello per tagliare il formaggio. Per lui le accuse sono di violenza sessuale e rapina aggravata, con lo straniero che attualmente si trova presso il carcere di Perugia.
Affabile al telefono, mostro di persona: arrestato a Foligno violentatore di prostitute
Pubblicato il 10 Settembre 2014 14:08 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:27
Il vice questore Bruno Antonini
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