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Pd di Foligno: “Le istituzioni intervengano sul ridimensionamento previsto da Enel”

Pubblicato il 23 Settembre 2014 10:47 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:21

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Salvaguardare Foligno e l’Umbria dalle scelte che Enel sta per attuare nel processo di riorganizzazione della rete elettrica nazionale e regionale. A chiederlo è il gruppo consiliare folignate del partito democratico attraverso Luca Bellagamba che con una mozione chiede l’intervento del sindaco Nando Mismetti e dell’intera giunta comunale. La richiesta – come emerge dal documento – è quella di promuovere “un’azione congiunta con gli altri enti territoriali e l’amministrazione regionale, coinvolgendo anche i parlamentari umbri, per attivare un percorso comune che possa modificare un piano che – denunciano dal pd folignate – è penalizzante per il territorio e per l’Umbria tutta”. Il piano di riorganizzazione messo a punto da Enel ed illustrato nel corso di un confronto sindacale lo scorso luglio, prevede infatti la soppressione di due zone, a Foligno e Terni, e di tre unità operative nei comuni di Spoleto, Orvieto e Magione, e del distaccamento regionale dell’esercizio di Perugia. In concreto si avrebbe la riduzione di due zone su tre ed il dimezzamento delle unità operative. “Un taglio – spiegano dal partito – che colpisce ingiustificatamente la Regione, essendo – sottolineano – superiore a quello medio previsto sull’intero territorio nazionale”. Ma non solo. Per Luca Bellagamba e per gli altri consiglieri del gruppo il ridimensionamento progettato da Enel andrebbe a “penalizzare la qualità e l’efficienza funzionale del sistema combinato di produzione di energia elettrica, determinante – dichiarano – per la capacità competitiva del tessuto manifatturiero industriale ed artigianale della nostra regione”, mentre “l’accentramento sulla zona di Firenze di funzioni strategiche ed operative, determinerebbe – denunciano – la perdita di responsabilità e di poteri decisionali di Enel in Umbria, che ha garantito negli anni il coordinamento funzionale a livello regionale del monitoraggio e dell’assetto della rete elettrica”. Da qui la decisione di chiedere un’azione forte ed immediata da parte di tutte le istituzioni anche per evitare – concludono dal Partito democratico – che “una riorganizzazione così sfavorevole, vada ad aggiungersi ad altre vicende già molto complicate, che contribuiscono a comporre un quadro complessivo molto preoccupante”.

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