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Foligno, è bagarre sul regolamento delle case popolari

Pubblicato il 26 Settembre 2014 15:14 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:18

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E’ bagarre a Foligno sulle case popolari. Nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio, è arrivata l’approvazione del nuovo regolamento. Approvazione che ha portato con sé strascichi importanti di polemiche. A criticare la scelta del nuovo regolamento è in primis il consigliere di Sel Elisabetta Piccolotti e tutto il circolo folignate dei vendoliani, che parlano di una “gara di discriminazione tra Pd e centrodestra”. Secondo Sinistra Ecologia e Libertà ora a Foligno esisteranno cittadini di serie A, ovvero coloro che risiedono nel Comune da più di 10 anni e cittadini di serie B. Per Elisabetta Piccolotti, il Partito Democratico ha voluto assecondare una “vulgata popolare razzista che straparla di case popolari affidate nella loro totalità agli stranieri, calpestando una realtà oggettiva – secondo Sel – che vede solamente il 17% degli alloggi assegnato a cittadini stranieri. In questa maniera verrebbero discriminati anche tutti coloro che anche da comuni limitrofi abbiano deciso di trasferirsi a Foligno da poco tempo”. “Il Regolamento Regionale sulle case popolari è già stato impugnato presso il Consiglio di Stato perché si ritiene sia incostituzionale proprio su questo punto – scrivono da Sel – se questo ricorso dovesse avere esito positivo, Sel non si tirerà indietro rispetto alla necessità di far abrogare anche quello di Foligno”, con i vendoliani che annunciano inoltre di voler costituire un fronte nella società civile che rivendichi un ripensamento da parte dell’amministrazione. Ed ad intervenire sulla vicenda è anche Impegno Civile che, congiuntamente con Amoni Sindaco e Forza Italia ieri pomeriggio avevano presentato due emendamenti al regolamento comunale, che prevedevano tra le altre cose diverse percentuali per l’assegnazione degli alloggi. Secondo questa parte della minoranza però, “il falso buonismo di certa sinistra di fatto danneggia la città creando dei veri e propri ghetti”. Bocciato anche un emendamento del Movimento 5 Stelle, che nel documento presentato, chiedeva una modifica all’articolo 5, riguardante i punteggi per l’assegnazione delle abitazioni ed un’altra riguardante invece i controlli sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione. In questo caso però, l’emendamento non è passato per mancaza del parere tecnico degli uffici comunali. Intanto dal prossimo 1° ottobre sino al primo dicembre gli interessati potranno ritirare la domanda di partecipazione al bando pubblico per l’assegnazione degli alloggi presso l’ufficio area diritto di cittadinanza.

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