Dopo l’enorme quanto inaspettato successo degli anni passati, domenica 12 ottobre torna a Foligno “Una manovra per la vita”, l’evento formativo sulla prevenzione dei rischi di inalazione dei corpi estrani nei bambini.Il meeting, in programma dalle 9 alle 13 presso la sala Fittaioli del Comune di Foligno, è organizzato dalla Società italiana di medicina ed urgenza pediatrica e promosso dall’Usl Umbria 2. Un incontro istruttivo che permetterà, a quanti vorranno partecipare, di ricevere informazioni sulla prevenzione dell’inalazione da corpo estraneo nel bambino e di assistere alle dimostrazioni pratiche delle manovre di disostruzione.Sensibilizzazione l’opinione pubblica, prevenzione e diffusione di una vera e propria cultura dell’importanza delle manovre d’emergenza: questi i principali scopi ed obiettivi perseguiti dall’evento ormai diventato un appuntamento annuale dai contorni marcatamente didattici e mai scontati. Un training meeting che rientra nell’ambizioso progetto di diffusione delle manovre salvavita pediatriche con l’obiettivo di diffondere la cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie per intervenire adeguatamente su soggetti in età pediatrica vittime di ostruzione completa delle vie aeree. Sempre più frequentemente incidenti del genere si consumano tra le mura domestiche o a scuola. Situazioni critiche che se non prontamente trattate, in una manciata di minuti, potrebbero evolversi in arresto respiratorio al quale segue quello cardiaco.I bambini sono i soggetti più a rischio di inalazione a causa dell’incompleta maturità dei meccanismi riflessi di coordinazione delle differenti funzioni delle vie aeree. L’inalazione accidentale di corpi estranei è speso conseguenza dell’azione simultanea del parlare o ridere del bambino mentre mangia o gioca. Secondo i dati dell’Istat, il 27% delle morti classificate come accidentali, nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per soffocamento causato dall’inalazioni di un corpo estraneo o di cibo. “Il non sapere genera errori – spiega la dottoressa Beatrice Messini, presidente del Simeup dell’Umbria – prendere per i piedi un bambino che sta soffocando o, peggio ancora, mettere le dita in bocca sono le prime cose che vengono fatte dal soccorritore non preparato e non sono manovre salvavita. E’ necessario invece – conclude – conoscere le manovre adeguate che possono salvare la vita ad un bambino”.