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Ast, i lavoratori bloccano l’autostrada del Sole

Pubblicato il 12 Novembre 2014 17:34 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:48

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 Nessuna novità positiva dall’ennesimo vertice al Ministero dello sviluppo economico sulla vertenza dell’Acciaierie Speciale di Terni. Dopo la conclusione delle trattative tra Governo e ThyssenKrupp della settimana scorsa – con la disponibilità dell’amministratore delegato di Ast Lucia Morselli ad inserire nel un nuovo piano industriale i suggerimenti proposti dal ministro Federica Guidi sulla riduzione degli esuberi e gli investimenti per il polo ternano – ad oggi la situazione sembra essere precipitata. Il nuovo incontro di martedì, durante il quale la Morselli avrebbe presentato un piano industriale privo di quegli elementi di novità che avrebbero dato maggiori certezze ai lavoratori, si è rivelato un vero e proprio botta e risposta tra azienda e sindacati che il ministro Guidi ha deciso di interrompere inaspettatamente rimandando la discussione ad un nuovo incontro inizialmente previsto per il 18 novembre che, secondo indiscrezioni, sarebbe stato anticipato a giovedì 13 novembre. Inutile dire il malcontento dei lavoratori ternani i quali, stamattina, durante un’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di viale Brin, hanno deciso di “alzare il tiro” contro un piano industriale che prevede ancora 290 esuberi, 141 dei quali già usciti dall’azienda con mobilità volontaria. Oltre alla decisione di proseguire con lo sciopero e con i presidi ancora in atto, i dipendenti hanno decretato l’avvio di nuove iniziative da concordare con i sindacati nazionali. Conclusa l’assemblea, dai toni tutt’altro che pacati, un centinaio di lavoratori si è poi diretto verso lo svincolo di Orte dove ha bloccato l’autostrada del Sole in entrambi i sensi di marcia, organizzando una manifestazione di protesta. Ad attendere i lavoratori i funzionari di polizia che hanno cercato di convincere i manifestanti ad allontanarsi ricevendo in risposta un semplice “non stiamo qui a giocare, non ce ne andiamo!”. Un atto di protesta che – per il mondo sindacale – deriva dall’esasperazione dei dipendenti per l’assenza di certezze dovute, secondo alcune voci del mondo politico, all’incapacità del Governo nella gestione della trattativa sbilanciata nei confronti dell’azienda tedesca. Critiche, dunque, al Governo di Matteo Renzi il quale, secondo il mondo politico, dovrebbe impegnarsi in questo mandato di presidenza europea per il rilancio complessivo del settore siderurgico e, qualora Thyssenkrupp non riesca a garantire la prosecuzione dell’attività, attivarsi per trovare nuove strade percorribili in europa. C’è anche chi, come Sel, ha sollecitato il Governo ad immaginare la partecipazione pubblica all’impresa a difesa del lavoro e a tutela dei lavoratori. Oltre ad essere presenti al prossimo tavolo al Mise tra Governo e la Morselli, i sindacati parteciperanno alla riunione con il board della ThyssenKrupp a Monaco il prossimo 17 novembre.

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