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Ast, novità sul fronte esuberi e fornitori. Martedì possibile accordo

Pubblicato il 28 Novembre 2014 16:57 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:36

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Sembra aprirsi qualche spiraglio in più in casa Ast. Nell’incontro di venerdì mattina al Mise, infatti, sembrerebbe si siano fatti passi in avanti sia sul fronte degli esuberi che su quello dei rapporti di fornitura con l’Ilserv, tra le principali ditte esterne. “Durante la riunione – si legge in una nota del Ministero, diramata al termine del vertice – sono stati acquisiti elementi di novità. In particolare riguardo al numero degli esodi volontari che l’azienda sta rendicontando e che potrebbero arrivare nella giornata di martedì al numero previsto, facendo quindi decadere la clausola originariamente richiesta dall’azienda sull’esigibilità dei licenziamenti. Ma anche relativamente ai rapporti di fornitura con Ilserv”. Su questo fronte Ast avrebbe infatti confermato l’avvenuta firma dell’accordo di collaborazione tra le due aziende, che stabilisce le condizioni per la prosecuzione del contratto. Notizia confermata anche dalle segreterie provinciali di Terni di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl che nell’annunciare “il mantenimento degli appalti in essere, con decorrenza retroattiva dal primo ottobre 2014″ hanno parlato “di importanti passi in avanti per il proseguo del negoziato”. Le cinque sigle sindacali sono poi intervenute sull’incontro del prossimo martedì in occasione del quale – si legge in una nota congiunta – “è stata manifestata la disponibilità ad affrontare i punti rimanenti per quanto riguarda clausola sociale inerente il piano industriale, sistema degli appalti e integrativo”. Il vertice della prossima settimana si preannuncia quindi decisivo per la trattativa. Lo stesso ministero ha auspicato “che nei contatti che proseguiranno nelle prossime ore si possano creare le condizioni per arrivare alla conclusione dell’accordo definitivo nell’incontro già fissato per martedì 2 dicembre”. Intanto dall’azienda è arrivata la richiesta di una ripresa immediata della piena operatività per far fronte ad una “situazione – definita – non più sostenibile, al fine di consentire la consegna dei prodotti e il rispetto delle commesse”.

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