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Trevi dice sì alla Carta dei diritti dei malati di sclerosi

Pubblicato il 15 Gennaio 2015 14:18 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:11

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Il Comune di Trevi aderisce alla Carta dei diritti dei malati di sclerosa multipla. Un sì deliberato dalla giunta comunale su proposta dell’assessore alle politiche istituzionali, Stefania Moccoli, e che verrà ora sottoscritta dal sindaco Bernardino Sperandio e da Annita Rondoni, responsabile del gruppo Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di Foligno – Spoleto. L’appuntamento è per martedì 27 gennaio, alle 11, nella sala consiliare del palazzo comunale trevano. “La Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla – spiegano dal Comune di Trevi – è una iniziativa che si propone di dare risalto alle istanze di coloro che sono colpiti da una malattia che ha un così forte impatto sulla vita delle persone coinvolte e della comunità di cui fanno parte, e di sostenere il loro diritto a perseguire la migliore qualità di vita possibile”. “Sono più di due milioni le persone nel mondo che hanno la sclerosi multipla – spiega l’assessore Moccoli – 600mila in Europa e 72mila in Italia. Patologia – prosegue – che viene diagnosticata soprattutto quando si è giovani, tra i 20 e i 40 anni, nei momenti più ricchi di progetti e prospettive. E per noi – conclude – essere vicini a queste persone è una questione di civiltà”. “Sostenere le persone più deboli, per far sì che nessuno nella nostra città rimanga indietro – chiosa il sindaco Sperandio – è tra gli obiettivi irrinunciabili di questa amministrazione. E’ in questa direzione – sottolinea il primo cittadino – che va l’adesione della città di Trevi alla Carta dell’Aism, un segnale attraverso il quale vogliamo confermare il nostro impegno a favore delle persone con disabilità, dell’affermazione di diritti e dell’autodeterminazione delle persone. Lo stiamo facendo attraverso atti simbolici come questa sottoscrizione, ma anche fatti concreti come dimostra il costante impegno delle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite nel fornire a questo territorio,  in collaborazione con l’azienda Usl Umbria 2, nuovi modelli di cure primarie”. Il riferimento è, su tutti, alla Casa della Salute. “Una struttura – conclude Bernardino Sperandio – in grado di rispondere ai nuovi bisogni di salute, garantendo una adeguata integrazione socio-sanitaria e una continuità ospedale-territorio, molto utile per questi malati”.

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