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Frana di San Giovanni Profiamma, ancora niente lavori. Barberini: “Empire costruito in meno tempo”

Pubblicato il 27 Gennaio 2015 14:41 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:05

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La vicenda della frana di San Giovanni Profiamma di Foligno finisce in Regione. A portarcela è stato il consigliere Luca Barberini, con una interrogazione a risposta immediata. L’esponente del Partito Democratico ha chiesto alla giunta “quali iniziative intenda assumere per assicurare la messa in sicurezza della Flaminia.” Il problema infatti è legato proprio alla viabilità, visto che dall’evento franoso del 2013 un semaforo regola il traffico, non permettendo la fruibilità della strada in entrambe le direzioni di marcia. “E’ incomprensibile – ha affermato Barberini – che la nota e triste vicenda non sia stata ancora risolta dopo quasi due anni e che il traffico locale e interregionale sia possibile ancora su una sola corsia”. A rispondere è stato l’assessore alle Infrastrutture Silvano Rometti. “La Regione ha fatto ciò che era nelle sue possibilità e competenze – ha replicato Rometti – nel tratto stradale in questione ci sono lavori in corso da parte della società Quadrilatero per ammodernare tutto quel tratto di viabilità. Dopo l’evento franoso del 2013, la Regione ha impegnato oltre 200mila euro per interventi di monitoraggio finalizzati alla realizzazione di interventi di ripristino e consolidamento più appropriati e anche per garantire livelli di sicurezza adeguati sulla viabilità in caso di ripresa del movimento franoso”. Ai 200mila euro iniziali, la Regione ha poi aggiunto altri 800mila euro, per interventi di ripristino e messa in sicurezza della collina franata. Per Rometti però, “permangono molte incertezze su chi debba attivarsi per eseguire i lavori: Anas dice che non è sua la competenza perché il dissesto non è avvenuto sulla sede stradale. La Regione ha attivato comunque una commissione tecnica con esperti anche di livello universitario che ha individuato, e suggerito al Comune di Foligno, la tipologia di intervento più appropriata che permetta di riaprire la circolazione nei due sensi”. Insomma, a due anni di distanza dalla frana ancora non è chiaro di chi sia la competenza per eseguire i lavori necessari a far si che la strada torni alla normalità. “Negli Stati Uniti d’America, l’Empire state  Building è stato costruito in dieci mesi negli anni ’30 del Novecento – ha quindi concluso Barberini – mentre oggi, nel 2015, per rimuovere una frana in una strada statale impieghiamo quasi due anni. Necessario cercare di capire quale può essere il soggetto attuatore che può intervenire, e rispettare questo impegno che si è assunto nel giro di qualche giorno o al massimo di un  paio di mesi”.

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