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Centrale di Bastardo, Cisl e Flaei: “Occorre una presa di posizione forte”

Pubblicato il 4 Febbraio 2015 16:41 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:01

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Una presa di posizione da parte delle istituzioni regionali umbre nei confronti di Enel. È quanto tornano a chiedere Cisl e Flaei, preoccupati per quella che definiscono una situazione di immobilità, vissuta ormai da tempo nel Cuore Verde d’Italia. A destare particolare preoccupazione – com’è ormai noto – sono la centrale “Pietro Vannucci” di Bastardo e quella “Il Perugino” di Pietrafitta, entrambe di proprietà dell’Enel e “nei confronti delle quali – spiegano i due sindacati – non si conosce nessuna prospettiva di futuro produttivo, sia in termini conservativi, ne tantomeno in termini di investimenti. BASTARDO – Nello specifico – dichiarano le due sigle sindacali – la centrale di Bastardo allo stato attuale è stata inserita dall’Enel tra gli impianti definiti marginali e come tali con una data di sospensione di produzione già fissata al 2019. Con la conseguenza – proseguono – che già a partire dal corrente anno si prevede un utilizzo minimo dell’impianto pari al 3% della propria capacità produttiva, indipendentemente dal reale andamento del mercato elettrico”. PIETRAFITTA – Per quanto riguarda, invece, la centrale di Pietrafitta – è il commento – pur non rientrando tra gli impianti considerati marginali, è da tempo chiamata in servizio solo per pochissime ore annue e legittimamente quindi considerata a rischio. Per questo sito inoltre – aggiungono Cisl e Flaei – alcune indiscrezioni fanno anche ipotizzare la soppressione della direzione locale e l’accorpamento della struttura con quella di Montalto di Castro, centrale di dimensioni maggiori ma per la quale è già prevista la chiusura definitiva”.  Tutte scelte aziendali – denunciano i sindacati – che andrebbero ulteriormente a penalizzare il territorio umbro privandolo di un altro centro decisionale, così come avvenuto per l’area della distribuzione, che ha visto l’Umbria perdere due delle tre direzioni di zona. Da qui, dunque l’appello alla Regione, affinché si apra un vero tavolo partecipato da azienda e sindacati “per affrontare – ribadiscono – in maniera concreta le prospettive future della generazione in Umbria ed evitare che Enel prosegua inesorabile con la sua azione di disimpegno nei confronti dell’Umbria”. Per Cisl e Flaei infine “la politica dell’attendismo in questo momento rischierebbe di favorire inevitabilmente altre regioni, a discapito – concludono – del nostro territorio e della nostra storia produttiva”.

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