L’inverno non è ancora terminato, ma per i cavalieri folignati è già arrivato il tempo di salire in sella e tornare a mettersi in discussione. L’olimpiade delle giostre, ovvero la Quintana di Foligno, sembra ancora essere lontana. Ma i fantini non vogliono farsi trovare impreparati e così, nella prima domenica di marzo, sono scesi in pista per testare il loro affiatamento con quelli che a breve o magari tra qualche anno, saranno i loro destrieri. Alla seconda edizione della “Quintana Anello d’oro” di Arezzo (28 febbraio-1 marzo) c’era infatti un’importante delegazione folignate. Il torneo cavalleresco vede i fantini impegnati in diverse prove. Il sabato è riservato alle gare ad inseguimento, ovvero competizioni che somigliano alla Corsa all’Anello di Narni. La domenica invece, lo spazio è tutto per il classico “otto” di pista ed i relativi anelli, come vuole la tradizione della Quintana di Foligno e di Ascoli Piceno. Ed è proprio qui che i cavalieri folignati hanno dato il loro meglio. TRIONFA INNOCENZI – E’ il caso di Luca Innocenzi, autentico trionfatore di giornata in sella a Lady Gabry. Su 47 partenti, il portacolori folignate del Contrastanga ha centrato il successo, precedendo anche suoi “illustri” colleghi come Massimo Gubbini, Daniele Scarponi e Pierluigi Chicchini. Tutti cavalieri che si ritroveranno tra qualche mese a Foligno per la Giostra della Sfida. Insieme a loro ci sarà anche il giovane Fabio Picchoni, presente anche ad Arezzo in questi giorni. La giornata di domenica è stata caratterizzata da due tornate. La prima serviva a “scremare” i 47 partecipanti, portandoli a 20. Nella seconda manche invece, i finalisti si sfidavano per il titolo. SCARPONI E CHICCHINI SUGLI SCUDI – Se il gradino più alto del podio è andato a Luca Innocenzi, la seconda piazza è stata del marchigiano Andrea Raponi, mentre al terzo posto un altro folignate, il portacolori del Croce Bianca Daniele Scarponi. A mettersi in mostra anche Pierluigi Chicchini, autore del record di pista se non fosse per un anello sbagliato che gli ha inflitto cinque secondi di penalità, vanificando così il suo sforzo.