Esulto sempre quando una casa torna ad essere abitata”. Con queste parole il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, ha salutato l’inaugurazione della nuova realtà di Neos Kosmos, voluta dalla Caritas diocesana per dare accoglienza a chi vive in difficoltà, siano essi italiani o stranieri. “Si va così ultimando – ha aggiunto sua eccellenza, dopo la benedizione dei locali – un progetto che ho nel cuore da tempo, il cui obiettivo è quello di dare un testo sulla testa a chi ne ha bisogno”. LA CASA FAMIGLIA – L’immobile di via Barbati a Foligno, all’interno di quella che è stata per anni la casa di don Giuseppe Cavaterra prima della sua scomparsa, è stato inaugurato ufficialmente sabato 2 maggio. Nel dettaglio, si tratta di due appartamenti, di cui uno – quello al piano terra – destinato agli uomini e già al completo – e l’altro – al piano superiore ed in parte già occupato – pronto ad accogliere donne e bambini. MASCIOTTI – “La struttura – ha spiegato il direttore della Caritas di Foligno, Mauro Masciotti – è già abitata da una ventina di giorni, vista la situazione di emergenza abitativa con cui dobbiamo fare i conti. Sabato prossimo inaugureremo la casa famiglia di Serrone e nelle prossime settimane sarà la volta di altre strutture, tutte rientranti in quel progetto di mondialità che è l’Arca del Mediterraneo. Queste social house – ha proseguito – non ospiteranno solo bisognosi, ma anche tanti giovani che da noi faranno formazione. Si tratta sia di ragazzi italiani che in qualità di operatori affiancheranno i bisognosi, sia di stranieri che arriveranno a Foligno per imparare un mestiere e che poi torneranno nel loro Paese per mettere in pratica quanto appreso. A questo proposito, a breve ospiteremo un giovane proveniente dal Kosovo che grazie a noi seguirà un corso di pasticceria”. Il direttore della Caritas diocesana ha poi rivolto un invito a tutti i cittadini. “I nostri ospiti chiedono di sentirsi parte della comunità – ha detto – ecco perché chiedo la collaborazione di tutti perché queste persone si sentano a casa, in famiglia. Ogni sito dovrà vivere pienamente sia la vita parrocchiale che quella di quartiere”. IL SINDACO – Ad intervenire anche il primo cittadino di Foligno, Nando Mismetti, che, dopo aver ricordato la figura di don Giuseppe Cavaterra, ha rivolto un plauso ai tanti volontari della Caritas. “Il mio ringraziamento – ha detto – va a loro per l’impegno profuso nella gestione di queste strutture. Viviamo giornate – ha quindi aggiunto – segnate da eventi tragici, come il terremoto in Nepal e la morte di centinaia di migranti, giornate che ci dicono che il mondo deve cambiare. Non solo – ha proseguito – attraverso grandi processi, ma anche con piccoli gesti quotidiani. E l’inaugurazione di questa struttura – ha concluso – deve essere un elemento di stimolo per aprirci al dialogo e per vivere la diversità comena ricchezza ed un’opportunità e non come una barriera”. FONDAZIONE CARIFO – A permettere il recupero dell’immobile di via Barbati e a provvedere agli arredi è stata, come già avvenuto in altre occasioni, la Fondazione Cassa di risparmio di Foligno, rappresentata per l’occasione da Cristiano Antonietti. “Abbiamo messo a disposizione – ha commentato – risorse importanti, ma la differenza la fanno le persone ed in questo caso i volontari della Caritas. L’Ente di palazzo Cattani è sempre stato vicino all’organismo della Cei e lo sarà anche in futuro, perché l’obiettivo – ha detto in chiusura – è quello di andare incontro alle istanze ed alle aspettative di tante persone e della stessa Caritas che ne è portavoce”. PROGETTI FUTURI – Oltre all’immobile di Serrone, il cui taglio del nastro è in programma per sabato 9 maggio, a breve partirà anche il recupero della Casa del ragazzo, mentre il 14 giugno verrà inaugurata la taverna del Mediterraneo che sorge all’interno dell’ex Molino di sotto nella zona delle Conce, nel cuore della città della Quintana.