Il sole estivo e il caldo torrido non hanno fermato i folignati che si sono voluti riunire in piazza della Repubblica a festeggiare il 2 giugno. Una manifestazione da sempre sentita molto ma soprattutto se vogliamo in questo periodo molto duro per quanto riguarda la coesione politica e il ricordo storico. “Il 2 giugno è una ricorrenza fondamentale per tutti noi: è la festa dell’Italia e degli italiani che con il referendum popolare del 2 giugno del 1946 – dichiara il sindaco Nando Mismetti – hanno scelto di dare al Paese un futuro di democrazia, di libertà, di diritti e di solidarietà, dopo la drammatica esperienza del fascismo e della seconda guerra mondiale. Ricordare, oggi, la prima guerra mondiale non è un esercizio di retorica ma una lezione necessaria per il futuro dell’Italia e dell’Europa – ha proseguito Mismetti – e uno stimolo a coltivare ogni giorno i valori della pace e della solidarietà. Valori che hanno trovato piena affermazione nella nascita della Repubblica, della Costituzione democratica e della Comunità Europea, tre grandi conquiste del ‘900 compiute proprio a partire dal primo conflitto mondiale, che ancora oggi vanno difese e realizzate ogni giorno”. Il sindaco ha voluto soffermarsi sull’importanza del 69° anniversario della nascita della Repubblica che coincide con il centenario dell’entrata del nostro paese nella Prima guerra mondiale; un ricordo che va tenuto sempre vivo per far sì che gli sbagli che si fecero nel passato risultino da monito per un futuro migliore. Un simbolo veramente importante, di pace e solidarietà della giornata è l’Olivo del Millennio, donato dal Centro Internazionale per la Pace d’Assisi, che verrà piantato nella rotatoria posta all’ingresso della città per rinnovare l’impegno per la pace e la coesione sociale e lanciare un segnale alle future generazioni. E’ intervenuto Gianfranco Costa, presidente del Centro Internazionale per la Pace tra i popoli di Assisi, ricordando che la pianta dell’olivo è stata “posta in tanti luoghi come simbolo di speranza e di pace. Vale la pena di evidenziare che avevano posto un olivo al muro di Berlino ancora prima che venisse abbattuto nella consapevolezza che qualcosa stava cambiando”. Alla manifestazione, presenti autorità civili e militari, il picchetto del Centro di selezione e reclutamento dell’esercito e l’associazione filarmonica di Belfiore con un intervento finale dei bambini delle terze classi della scuola primaria di Borroni.